Dalla spiritualità mariana ai
contatti con don Orione, dell'attenzione per gli ultimi ai
pellegrinaggi a Lourdes: è anche tutto questo la Regina Elena,
personaggio che sarà al centro di una giornata di studi il 25
marzo a Roma, organizzata dall'Association Internationale Reine
Hélène, che da un quarantennio ne coltiva la memoria e ne
prosegue l'impegno umanitario, dal Comitato che ne promuove la
beatificazione e dalla Pontificia Academia Mariana
Internationalis (Pami).
Luciano Regolo, condirettore del settimanale edito san Paolo,
"Maria con te", e autore di due volumi sulla regina, nonché,
dallo scorso agosto, presidente del Comitato per la
beatificazione, ne tratteggerà la vita "all'insegna dell'amore,
della fede e della speranza", pur in un periodo segnato da due
conflitti mondiali e dalla dittatura fascista. A inquadrare lo
scenario storico in cui operò Jelena Petrovic Njegos,
principessa del Montenegro che sposò nel 1896 il principe
ereditario d'Italia, destinato a salire al trono come Vittorio
Emanuele III, 4 anni dopo per il regicidio di Umberto I, sarà
Francesco Perfetti, docente universitario di storia
contemporanea. Padre Stefano Cecchin, presidente della Pami,
poi, approfondirà il tema della "spiritualità mariana" della
Regina, sempre attenta ai bisogni altrui, che visitando il
santuario di Lourdes poco prima della sua morte nel 1952 chiese
al seguito di non pregare per la sua salute (era ammalata di
cancro) ma per tutti i sofferenti, specialmente le madri che
avevano perso dei figli. Don Flavio Peloso, postulatore
dell'Opera don Orione, invece, ricostruirà quei "contatti e
sintonie" tra la sovrana e san Luigi Orione che si tradussero in
tanti soccorsi per gli indigenti e per le famiglie colpite da
gravi calamità naturali, come il terremoto di Reggio Calabria e
Messina nel 1908. La gioventù di Jelena nel credo ortodosso
(prima che cambiasse confessione per le nozze) sarà al centro
dell'intervento dell'accademico, diplomatico e politico del
Montenegro, Miograd Lekic. Paolo Mazzarello, docente
universitario di storia della Medicina, ricostruirà l'impegno
personale di Elena nella lotta contro l'encefalite letargica,
importante come in quella contro il cancro, come spiegherà
Lorella Salce, responsabile comunicazione stampa e relazioni
esterne dell'Ifo-Istituto Nazionale Tumori Regina Elena,
presidio oncologico capitolino nato proprio su suo impulso.
"L'obiettivo - spiega Regolo - è far conoscere in tutte le
sfaccettature questa donna, capace d'interpretare sempre il suo
ruolo nella società e nella famiglia come servizio e con genuino
amore verso il prossimo, una donna, una madre, che tentò anche
di fermare l'espandersi della seconda guerra mondiale con
un'accorata lettera alle regine dei Paesi che nel 1939 erano
ancora neutrali, le cui parole sono di grande attualità. O,
ancora, che nel 1944 a Ravello scriveva alla sorella Militza
detta Missia che vedeva così tante macerie e disperazione
attorno a sé che tutto quello che desiderava era che tornasse la
pace 'non importa se con la Monarchia o la Repubblica'. Una
donna che si adoperò per i dimenticati e i perseguitati e seppe
ridare il sorriso e riaccendere la speranza, tema di quest'anno
giubilare, anche nei periodi più foschi della nostra storia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA