"A volte c'è posto solo
per le lacrime": lo ha affermato il Patriarca Bartolomeo I al
termine dell'incontro con i rifugiati dell'Ucraina a Varsavia.
Il Patriarca ecumenico e mons. Stanisław Gądecki, presidente
della Conferenza Episcopale Polacca, hanno pregato insieme per
la pace.
L'incontro ha avuto luogo nel campus dell'Università
Cardinale Stefan Wyszyński, che ospita circa 90 rifugiati
dall'Ucraina. Dopo i colloqui ed aver ascoltato i racconti sulle
esperienze di guerra, il Patriarca Bartolomeo ha affermato che è
una esperienza "straziante" perché è difficile guardare i volti
delle persone sofferenti, incontrare le persone che hanno perso
le proprie case, i propri cari, incontrare le donne, i bambini e
gli anziani che hanno perduto i più prossimi, tutti i loro averi
ad eccezione dei loro ricordi. "E semplicemente non c'è
possibilità di immaginare quale grande devastazione abbia
provocato questa orribile invasione nel popolo ucraino e nel
mondo intero!", ha dichiarato Bartolomeo. Il Patriarca ecumenico
si è congratulato per la generosità del popolo polacco e dei
Paesi vicini. "Tutto il mondo ha un enorme debito di gratitudine
nei vostri confronti ", ha sottolineato. "La vostra solidarietà
con loro, vero dono del cielo, è l'unica cosa che può vincere il
male e l'oscurità nel mondo".
L'Arcivescovo Gądecki, ringraziando Bartolomeo per la
solidarietà, ha sottolineato: "Molte delle azioni
dell'aggressore mostrano i tratti del genocidio". "La brama
sfrenata di dominio e la mancanza di rispetto per la vita e la
dignità umane hanno portato a rivitalizzare i demoni devastanti
del passato".
Mons. Gadecki ha poi richiamato le sue parole indirizzate
nella lettera al Patriarca Kyrill di Mosca e di tutta la Russia
il 2 marzo scorso: "Nessun motivo, nessuna ragione giustifica
mai la decisione di iniziare un'invasione militare in un Paese
indipendente, il bombardamento di complessi residenziali, di
scuole, asili o ospedali. La guerra è sempre una sconfitta
dell'umanità. Questa guerra, in ragione della vicinanza di
entrambi i popoli e delle loro radici cristiane, è ancora più
priva di senso".
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