Nonostante le
sofferenze la comunità cristiana in Ucraina sostiene la Chiesa
che a sua volta aiuta le persone più provate dalla guerra. Lo
riferisce mons. Vitaliy Krivitskiy, vescovo della diocesi di
Kyiv-Zhytomyr. "C'è una scoperta che ci sorprende e ci commuove:
questo gregge provato dal dolore e dai lutti ci ha anche
dimostrato che l' 'obolo della vedova' resiste. Nonostante le
loro modeste pensioni, i fedeli ucraini stanno infatti donando
tutto quello che possono per sostenere i sacerdoti che sono
reperibili 24 ore su 24, celebrano la messa, impartiscono i
sacramenti, sono a disposizione di chi ha sofferto un lutto e di
chi è disperato per aver perso tutto quello che aveva", dice il
vescovo chiedendo di sostenere la campagna della fondazione
pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che per il 2 novembre si
rivolge ai cattolici chiedendo offerte per questi sacerdoti, i
quali celebreranno la messa per i defunti dei donatori. Il
vescovo di Kyiv-Zhytomyr, "in vista del 2 novembre" invita
dunque a "rinnovare questo impegno donando tramite Acs per la
celebrazione di messe da parte dei ministri di Dio che sono in
Ucraina e in tanti altri territori del mondo, come il Medio
Oriente, l'Africa e l'Asia meridionale. Questo permetterà loro
di sopravvivere e di sostenere quanti sono afflitti dalla
tribolazione e necessitano di aiuto".
"La comunità dei benefattori di Acs, in Italia e a livello
internazionale - riferisce la fondazione -, da sempre sostiene
queste iniziative. Nel 2021 sono state celebrate
complessivamente 2.095.677 messe. In questo modo abbiamo potuto
aiutare in tutto il mondo 52.879 sacerdoti, in media uno su
otto. La ripartizione delle offerte per Messe rispecchia le
condizioni di povertà dei diversi continenti: il 29,8% è stato
destinato all'Africa, il 36,5% all'Asia e al Vicino e Medio
Oriente, il 16,3% all'America Latina e il 17,4% all'Europa
occidentale e orientale".
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