Una stretta sulle presenze nei
negozi al dettaglio e regole ancora più stringenti per evitare
gli assembramenti: è quanto prevede l'ultima ordinanza della
Regione Veneto contro il Covid-19 emessa oggi dal presidente
Luca Zaia. In tutti esercizi al dettaglio, fino ai 40 mq. di
superficie di vendita può essere presente un cliente; fino ai
250 mq. un cliente ogni 20 mq.; sopra i 250 mq, uno ogni 30. Si
tratta di regole ancora più rigorose sui distanziamenti con le
quali si cerca di 'governare' l'andamento della pandemia nella
regione.
Il bollettino quotidiano riporta che sono 2.194 i positivi
riscontrati in Veneto nelle ultime 24 ore, dato che fa arrivare
il totale delle persone contagiate a quota 127.416. I deceduti
sono 95, cifra che fa salire a 3.353 le morti da Coronavirus.
Sullo sfondo delle cifre le preoccupazioni degli operatori
turistici per una stagione invernale che il virus pone
seriamente a rischio. "In questo confronto tra regioni e Governo
io mi auguro che le regioni si facciano sentire e che ci mettano
nelle condizioni per Natale, di poter aprire e lavorare" dice il
sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina. Dalla località ampezzana
la Presidente degli Albergatori Roberta Alverà dichiara che
nessuno ha comunque intenzione di darsi per vinto. "Non sappiamo
quando, come e se si aprirà - sostiene - ma non stiamo con le
mani in mano. Vogliamo
farci trovare pronti".
Anche sull'Altopiano dei Sette Comuni sono pronti a dare
battaglia qualora le attività sciistiche subissero uno stop. "Se
durante le vacanze di Natale non venissero aperti gli impianti
di risalita - afferma il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern-
tutta la gente si
riverserebbe nelle piazze del centro storico e io a quel punto
mi troverei costretto a fare un'ordinanza per chiuderle".
Precisando che "in realtà il problema non riguarda solo le piste
in quota, ma tutte le baite e le altre strutture
ricettive che durante l'inverno si affollano all'inverosimile".
A piangere lacrime amare è anche Venezia. "Per Natale e
Capodanno camminiamo nel buio più totale - rileva Claudio
Scarpa, direttore dell'Associazione veneziana albergatori - gli
hotel sono desolatamente vuoti o chiusi e l'incertezza costante
non permette la programmazione che in questo mestiere è un
passaggio fondamentale".
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