E' iniziato oggi nell'aula bunker
di Mestre, con un'udienza durata oltre quattro ore, il processo
d'appello nei confronti di Vincenzo Consoli, ex amministratore
delegato di Veneto Banca, istituto andato in liquidazione nel
2017 determinando l'azzeramento del valore dei titoli di più di
80 mila soci.
In primo grado Consoli era stato condannato dal Tribunale di
Treviso a quattro anni di reclusione per i reati di ostacolo
alla vigilanza e falso in prospetto; il reato di aggiotaggio era
nel frattempo caduto in prescrizione. Il difensore del
banchiere, Ermenegildo Costabile, nel suo intervento ha
contestato alcuni motivi alla base del procedimento d'appello,
tra cui l'indeterminatezza dei capi d'imputazione e
l'incompetenza territoriale del Tribunale di Treviso per la
presenza, tra le vittime del crollo delle azioni, anche di
magistrati all'epoca in servizio nella sede giudiziaria
trevigiana.
Il presidente della Corte d'appello, Carlo Citterio, si è
riservato di decidere aggiornando il processo al prossimo 26
ottobre.
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