Potrebbe sembrare "solo" un libro
di poesie d'amore, ma "Marlboro Rosse Morbide" (LittleBoyLost,
128pagine) con disegni di Milo Manara e l'introduzione di Matteo
Strukul, è frutto di un'elaborazione da parte di Francesco Verni
durata più di 10 anni che ha scavato, scavato, scavato e che,
forse, qualcosa, alla fine, è riuscita a trovare. Il libro, nato
come concept poetico, affronta il tema dell'amore come una
dipendenza: nulla di lirico o astratto, è la scienza che lo
spiega.
L'innamoramento produce endorfine che, a loro volta,
favoriscono il rilascio della dopamina, né più e né meno di
quello che accade per il tabagismo o per altre forme di
dipendenza. Il passo successivo è stato chiedersi come una
sigaretta potesse assomigliare a un bacio, come una boccata di
fumo a un ricordo felice (o meno). A chiedersi fino a quando la
dipendenza (sentimentale e sessuale) di certe relazioni sia sana
e quando può travalicare trasformandosi in assuefazione o
ossessione. Se una sigaretta è uno svago o se tre pacchetti
diventano un suicidio premeditato.
Verni ha cercato di darne risposta in 35 poesie (più vicine
al mondo della poesia contemporanea americana e inglese che a
quella italiana) capaci di essere feroci o divertenti, profonde
come l'amore vero o leggere come una risata, malinconiche come
un tramonto o piene di speranza come un nuovo inizio. "Se
riuscirò a strappare al lettore un sorriso o una lacrima, a
fargli fare un sobbalzo, una smorfia o far nascere un pensiero
che prima non aveva, - rileva Verni - vorrà dire che è buona
poesia. In caso contrario c'è la differenziata".
"Avverto echi di beat generation e canzoni, amori come
proiettili nello spazio di una pagina - spiega il premio
Bancarella Strukul - dove le parole compongono un'avventura, e
l'efficienza della lingua è portata all'estremo. Eppure, allo
stesso tempo, esce dalle righe, prepotente, una musicalità che
pare strappata a certe ballate di Bob Dylan. Poesie come storie,
dunque, con il piglio di Kerouac e con l'ironia sorniona di
Bukowski". "Non so se l'amore possa urlare, comunque lo farebbe
così" dice Manara, che ha realizzato una serie di illustrazioni
con la mina di piombo e con la tecnica dell'acquerello.
Francesco Verni, 45 anni, è un giornalista specializzato in
rock e fumetti, collaborando con Feltrinelli e Sergio Bonelli
Editore.
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