Anche gli acquisti di gelati e
brioche da parte dei soldati americani di stanza nelle basi Usa
in Italia, se forniti da aziende del Paese, devono concorrere al
pagamento dell'Iva. Lo ha stabilito una sentenza della
Cassazione, che accogliendo un ricorso dell'Agenzia delle
Entrate verso due ex soci della vicentina 'Gnam Gnam', ha
sentenziato che gelati e dolci venduti nelle basi italiane
dell'Us Army nulla c'entrano con i fini istituzionali della
difesa, e vanno assoggettati all'imposta sul valore aggiunto.
La vicenda risale al periodo 2008-2011, quando la 'Gnam
Gnam' vendeva gelati e prodotti di pasticceria alla base
militare americana Ederle. Le fatture emesse in quei quattro
anni con il regime di 'non imponibilità Iva' avevano portato ad
un controllo della Guardia di Finanza e da qui al contenzioso
tra la piccola azienda e l'Agenzia delle entrate. Dopo il primo
ricorso di due ex soci della società accolto dalla Commissione
tributaria di Vicenza, c'era stato il contro-ricorso
dell'ufficio dello Stato, respinto anch'esso dall'ufficio
fiscale regionale. Così si è arrivati in Cassazione e qui i
supremi giudici hanno stabilito che gelati e dolci non hanno a
che vedere con le attività istituzionali di una base della Nato.
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