Dove sorgeranno le future città?
Uno studio congiunto di ricercatori delle Università di Bologna
e Ca' Foscari Venezia ha tentato di dare una risposta
sviluppando un modello matematico per prevedere lo sviluppo
urbano futuro, sulla base dei dati storici dell'illuminazione
urbana osservata dallo spazio.
Analizzando una vasta area attorno a Pechino, la ricerca ha
evidenziato che le zone urbane si sviluppano preferenzialmente
verso aree pianeggianti e dove sono presenti risorse idriche. Lo
studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Earth's
Future.
L'urbanizzazione, cioè l'espansione fisica delle aree urbane
con nuovi edifici e infrastrutture, è un fenomeno globale in
continua crescita: entro il 2050 il 66% della popolazione
mondiale risiederà in aree urbane.
Lo studio propone un modello probabilistico che rappresenta
nello spazio la dinamica dell'espansione urbana, con
un'applicazione specifica su un'area quadrata di 1.000
chilometri per lato, situata nel Nord-Est della Cina, area che
comprende Pechino e che ha visto una crescita urbana
significativa negli ultimi decenni. I dati relativi
all'urbanizzazione sono stati ottenuti da immagini satellitari
delle luci notturne, acquisite a una risoluzione spaziale di un
chilometro, tra il 1992 e il 2013. Ogni chilometro quadrato
nell'area è stato quindi classificato come urbano o non urbano
in base all'intensità della sua luminosità notturna.
Il modello prevede che negli anni successivi ciascuna cella
possa compiere la transizione dallo stato non urbano a quello
urbano con una probabilità determinata da variabili
geomorfologiche (altitudine, pendenza del terreno, distanza da
fiumi e dal mare) e climatiche (temperatura media e
precipitazioni). Il modello tiene conto anche della probabilità
che l'espansione urbana si orienti verso aree già urbanizzate,
più prossime alla periferia delle città.
Il modello matematico ha riprodotto accuratamente la
distribuzione reale delle aree urbanizzate, restituendo in modo
fedele forma e dimensione dei nuovi cluster urbani sviluppati
dopo il 1992. I principali fattori che influenzano l'espansione
urbana sono di natura geomorfologica, in particolare
l'altitudine, la pendenza del terreno e la vicinanza a corsi
d'acqua e alla costa. Il risultato è coerente con l'evidenza
storica: gli insediamenti umani si sono tradizionalmente
concentrati nelle pianure e in prossimità di risorse idriche.
"La forza del nostro approccio - afferma Enrico Bertuzzo,
professore di Idrologia a Ca' Foscari - sta nella sua capacità
di fornire una valutazione formale dei principali fattori che
guidano l'espansione urbana, nonché nella sua flessibilità, che
lo rende idoneo all'applicabilità in diverse aree del mondo.
Grazie alla sua capacità di individuare le aree di preferenziale
sviluppo urbano, il modello potrebbe diventare uno strumento
utile a supportare la pianificazione urbana sostenibile e la
gestione del rischio idrogeologico, soprattutto - conclude - in
un contesto di crescente frequenza degli eventi estremi legati
al cambiamento climatico".
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