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'Ndrangheta, confiscati beni per 600mila euro

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'Ndrangheta, confiscati beni per 600mila euro

San Ferdinando, decreto della Corte d'Appello di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA, 09 maggio 2025, 10:26

Redazione ANSA

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Immagine di repertorio - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Beni per circa 600mila euro sono stati confiscati a Pietro Raso, di 35 anni di San Ferdinando, coinvolto nel processo "Ares" nato da un'inchiesta sulla cosca Cacciola-Grasso di Rosarno.
    In particolare, i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Reggio Calabria e del gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla sezione Misure di prevenzione della Corte d'Appello.
    Il provvedimento è frutto di una proposta avanzata dalla Procura di Reggio Calabria, diretta da Giuseppe Lombardo, in seguito ad accertamenti svolti dai militari dell'Arma nell'ambito dell'operazione "Ares", condotta tra il 2015 e il 2018, che aveva acceso i riflettori su un vasto patrimonio ritenuto di origine illecita.
    In totale, sono stati confiscati 14 terreni e 2 fabbricati nel comune di San Ferdinando, un'impresa individuale attiva nella coltivazione di agrumi a Rosarno e un prodotto finanziario.
    Tutti i beni risultavano formalmente intestati alla moglie dell'uomo, ma secondo gli accertamenti patrimoniali sarebbero stati nella piena disponibilità di Raso che, lo scorso marzo, dopo un annullamento della Cassazione, è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione dalla Corte d'Appello che lo ha assolto dall'accusa di associazione mafiosa. Sentenza che, adesso, deve essere valutata dalla Corte di Cassazione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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