Il futuro dei motori termici, cioè quelli che funzionano con benzina, gasolio ed altri tipi di combustibili (soprattutto quelli di origine sostenibile), non è assolutamente segnato. Anzi sta rapidamente volgendo da uno scenario 'cupo' a luminose prospettive di cambiamento e di ripresa industriale e di mercato.
Le notizie arrivano da Renningen, quartier generale del Gruppo Bosch alle porte della città tedesca di Stoccarda, e in particolare da Markus Heyn head del settore Mobility Solutions, cioè la parte della colossale azienda (ricavi nel 2024 per 90,5 miliardi di euro) che è dedicata a tutto ciò che riguarda i veicoli, i sistemi propulsivi e le soluzioni high tech per migliorare sicurezza, impatto ambientale e confort.
Bosch, l'azienda che ha inventato il diesel e soprattutto ha portato nel mondo il Common Rail, è impegnata a 360 gradi nello sviluppo di sistemi propulsivi avanzati, con l'obiettivo di supportare il cammino verso la decarbonizzazione con soluzioni accessibili, immediate e in grado di generare tangibili vantaggi per l'ambiente, per il sistema industriale, per l'occupazione in Europa e soprattutto per gli automobilisti.
"Il danno maggiore che potrebbero provocare le attuali normative - ha detto ad ANSA Heyn nel corso di un incontro ristretto con la stampa - è di impattare sulla società e sui singoli impedendo l'acquisto di veicoli (quelli elettrici o a idrogeno) che sono costosi, non semplici da gestire e soprattutto non idonei a supportare la mobilità di massa".
Ciò che potrebbe rimescolare le carte - ammesso che la Ue riconosca il valore delle soluzioni alternative e apra dunque alla neutralità tecnologica la trasformazione verso la decarbonizzazione - è una combinazione virtuosa di novità nella tecnica dei sistemi propulsivi e nel tipo di fonti energetiche utilizzate.
"A livello globale - ha detto Heyn - assistiamo ad una crescita dei progetti, e quindi della domanda a Bosch per accompagnare l'evoluzione tecnologica - che legano i motori ICE alla propulsione elettrica".
E' il caso dei gruppi per accrescere l'autonomia (i cosiddetti range extender o reev) che stanno già trasformando in molti Paesi, Cina compresa, l'offerta di veicoli a basse emissioni e che - ha confermato il responsabile del settore Mobilita Solutions di Bosch - risolvono facilmente molte criticità, come l'ansia da ricarica, la circolazione in zone caratterizzate da una scarsa diffusione delle infrastrutture e, in generale, il ricorso a fonti rinnovabili di energia elettrica.
Unendo i vantaggi della nuova elettrificazione con range extender (il motore funziona a regime fisso e può quindi essere regolato per ottenere la massima efficienza) e dell'impiego di combustibili rinnovabili come l'HVO, "è possibile azzerare le emissioni di CO2 - ha detto Heyn - e superare addirittura questo limite che il bio-fuel è ricavato da scarti che a loro volta immetterebbero l'anidride carbonica nell'atmosfera".
E poiché l'HVO serve per alimentare i motori diesel, gli ibridi plug-in o i reev dotati di unità diesel potrebbero ottenere risultati oltre ogni aspettativa. "Non posso precisare di chi si tratta - ha confessato Eeyn - ma un grande costruttore cinese ci ha espresso la volontà di sviluppare nuovi motori elettrificati a gasolio per il mercato europeo".
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