Saranno tre giorni di passione,
quelli dei consiglieri regionali: domani mattina entra nel vivo
l'esame della legge di Stabilità 2025/2027 da circa 10 miliardi
di euro, la prima targata campo largo.
Il via libera è atteso per giovedì 17, in quella che si
annuncia già come una maratona pre pasquale. La fretta deriva
anche dal fatto che si è arrivati al quarto mese di esercizio
provvisorio, con limiti alla spesa delle risorse.
Ma la maggioranza dovrà fare i conti con l'atteggiamento del
centrodestra a cui la manovra continua a non piacere, e che ne
ha sempre stigmatizzato il ritardo: un'intesa è possibile, come
pare già fatto sul fondo unico degli enti locali che dovrebbe
essere incrementato a 100 milioni di euro (60 nel 2025, 40
rispettivamente per il 2026 e '27), anche su altri capitoli come
l'aumento dei fondi destinati agli artigiani sardi o alle
Province, i medici di base e i Gal.
Poi ci sono anche altre voci sulla sanità, i trasporti (con i
30 milioni destinati alla partecipazione della Regione alla rete
degli aeroporti sardi) e l'agricoltura su cui la minoranza avrà
molto da dire.
I lavori sono stati anticipati da una seduta della
commissione Bilancio presieduta da Alessandro Solinas (M5s), che
si è tenuta questo pomeriggio per esaminare gli oltre 2.300
emendamenti presentati, la maggior parte dall'opposizione.
Un confronto utile, durato poco più di un'ora, anche per
tastare il terreno di un possibile accordo che la maggioranza
invoca utilizzando il fattore della responsabilità e
dell'urgenza di dare ossigeno al sistema economico sardo.
Tutti gli emendamenti arriveranno in Aula domani alle 10.30;
la commissione esprimerà parere negativo per quelli senza
contenuto, i soppressivi.
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