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'Ndrangheta: confiscati beni per 160 milioni a 3 imprenditori

'Ndrangheta: confiscati beni per 160 milioni a 3 imprenditori

'Legami con cosche'. Operazione della Guardia di finanza

CATANZARO, 31 marzo 2025, 08:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Comando provinciale di Catanzaro della Guardia di finanza, nell'ambito di un'attività d'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni mobili ed immobili per un valore di 160 milioni di euro a tre imprenditori residenti nel capoluogo, Antonio Lobello, di 76 anni, ed i figli Giuseppe e Daniele, di 55 e 51 anni, in presunti rapporti con cosche di 'ndrangheta.La confisca è stata disposta dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro.
    Antonio Lobello é stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafìosa, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed estorsione. Condanna definitiva anche per i figli, accusati di autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
    Dalle indagini economico-patrimoniali che hanno portato alla confisca, condotte dal Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, é emersa la sproporzione tra gli ingenti patrimoni risultati nella disponibilità di Antonio Lobello e dei figli ed i redditi da loro dichiarati. I finanzieri, in una nota stampa, parlano di una vera e propria "holding" finanziaria che avrebbe fatto capo alla famiglia Lobello, dimostrata, secondo gli investigatori, dalle variazioni patrimoniali e societarie verificatesi nel corso degli anni ed emersa dagli accertamenti anche di tipo bancario che sono stati svolti.
    Le indagini, inoltre, anche in base alle precedenti vicende giudiziarie in cui erano stati coinvolti i tre imprenditori, hanno disvelato l'esistenza di legami con esponenti di importanti cosche di 'ndrangheta, determinando, riferisce ancora la Guardia di finanza, "l'inquadramento dei componenti della famiglia Lobello nella categoria dei soggetti portatori di pericolosità sociale qualificata".
    I beni confiscati rappresentano gran parte del patrimonio già sequestrato nel maggio del 2021 e sono costituiti da 79 unità immobiliari e 45 appezzamenti di terreno ubicati nei territori di Catanzaro, Simeri Crichi, Sersale, Soveria Simeri, Settingiano e Ciro Marina; 80 automezzi, tra autoveicoli e macchine operatrici; 43 rapporti bancari e polizze assicurative; quote sociali e complessi aziendali, tra cui un cantiere per la produzione del calcestruzzo e sette società con sedi a Catanzaro, Botricello, Simeri Crichi operanti nel settore dell'edilizia pubblica e privata.Un'altra società oggetto di confisca, gravitante nello stesso settore, aveva la sede a Firenze.
   

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