(di Mauretta Capuano)
ORNELLA VANONI CON PACIFICO, VINCENTE
O PERDENTE (LA NAVE DI TESEO, PP 176, EURO 18). "È sempre stato
il mio nome, Ornella. Ma ora mi sembra finalmente di averlo
scritto di mio pugno". Ornella Vanoni si racconta, a 90 anni, in
'Vincente o perdente', un diario sentimentale più che
un'autobiografia, che sarà in libreria il 6 maggio per La nave
di Teseo. Un libro-confessione, in prima persona, intimo e
coinvolgente, nato dall'incontro tra Pacifico e Vanoni.
"Ho visto la bellezza dove era un'evidenza. Ma l'ho vista
anche dove molti passavano senza fermarsi.
Ho fatto soffrire? Temo di sì.
Ho sofferto? Tantissimo.
Per amore ho fatto di tutto.
Ho promesso, spergiurato, negato, sono partita all'alba,
sono piombata in ospedale nel cuore della notte, ho indossato
abiti provocanti, biancheria costosa da strappare.
Ho fatto scenate, mi sono annoiata, ho passato ore ad
ascoltare la voce registrata nella segreteria telefonica di chi
mi evitava.
Ho sbagliato, ho trionfato, ho guadagnato, ho subito un
tracollo.
Vincente o perdente.
Tutte e due le cose, alternatamente".
Così si racconta in un brano del libro Vanoni che con Pacifico,
nome d'arte del musicista, autore, cantautore e scrittore Luigi
De Crescenzo, sarà il 7 maggio alle 18.00 alla Libreria
Mondadori Duomo di Milano e il 16 maggio alle 17.45 al Salone
del Libro di Torino 2025.
In ogni pagina delle 176 del libro ci sono il pensiero e le
emozioni raccolte e raccontate da una donna e grande artista,
icona dello spettacolo italiano che con gli anni è diventata
sempre più ironica. Vincitrice del premio Tenco nel 1981 e la
Targa Tenco nel 1984, con Pacifico e Tony Bungaro nel 2019
Vanoni ha partecipato al Festival di Sanremo con Imparare ad
amarsi, premio per la migliore interpretazione. Ha collaborato
anche con
Carmen Consoli, Elodie e Mahmood e prima con i grandi cantautori
come Fabrizio De André, Lucio Dalla, Luigi Tenco, Giorgio Conte
e Claudio Baglioni. E poi Paolo Fresu, Giuliano Sangiorgi,
Francesco Gabbani, Renato Zero.
Tutta la fragilità e tutta la determinazione che l'hanno resa
un'icona per generazioni diverse. La malinconia, che predilige
purché non si degradi diventando tristezza. O peggio ancora,
depressione. Lo humour, inesorabile. Le mille facce incontrate,
che ancora vede intorno a sé chiudendo gli occhi. L'amore,
sempre, fino all'ultimo minuto.
Come dice nel libro: "Io non ho mai risparmiato in amore.
Non puoi essere prudente, in amore come in amicizia.
È uno spreco.
Non sai niente se non ci passi dentro.
È come non partecipare.
E io, alla fine, credo che la vita per molti aspetti sia
insensata.
O, almeno, molto di ciò che ti capita non è in tuo controllo.
Ma l'obbligo che hai, se vieni scaraventato nel mondo, è di
partecipare, di prendere parte.
Di andare a vedere.
Non voglio raccomandare niente a nessuno, posso però
felicitarmi con me stessa: tra un passo indietro prudente e un
salto nel vuoto, io ho sempre saltato.
Ho avuto una vita difficile, dolorosa.
E bella, bellissima.
E gioiosa.
Ho avuto tutto".
'Vincente o perdente' è il ritratto fedele di una donna che, tra
un passo cauto e un salto nel vuoto, ha sempre scelto di saltare
in avanti, che a New York, negli anni '80 ha collaborato con
jazzisti americani come Herbie Hancock e Gil Evans, che negli
anni '70, dopo l'incontro con Sergio Bardotti ha realizzato
dischi memorabili come La voglia la pazzia l'incoscienza
l'allegria assieme al cantautore brasiliano Vinícius de Moraes e
al chitarrista Toquinho. Che è stata compagna di
Strehler che per lei ha inventato le "canzoni della mala" e
protagonista di un amore tormentato con Gino Paoli con cui ha
inciso canzoni che rimarranno nella storia come Il cielo in una
stanza, La gatta e Senza fine.
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