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Dalla Basilicata all'America per valorizzare il dialetto lucano

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Dalla Basilicata all'America per valorizzare il dialetto lucano

A Potenza un convegno internazionale sulla cultura linguistica

POTENZA, 08 maggio 2025, 11:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La Basilicata apre all'America per la valorizzazione dei suoi dialetti, come è testimoniato da pubblicazioni con l'Università di Los Angeles, ospitando un dottorando con l'università di Boston, ed oggi con l'università di New York". Lo ha detto la docente di Glottologia e Linguistica dell'Università degli Studi della Basilicata e responsabile del Centro internazionale di Dialettologia, Patrizia Del Puente, illustrando, stamani, i temi dominanti dell'ottavo "Convegno internazionale sui dialetti", in corso di svolgimento a Potenza.
    "Stiamo cercando di esportare la cultura linguistica lucana anche in America - ha aggiunto - dove ci sono grandi comunità di corregionali. Sarebbe importante raccogliere l'eredità dei nostri emigrati che parlano un dialetto molto più conservativo di quello di chi è rimasto".
    Durante la tre giorni, con ospiti di prestigio (Martin Maiden dell'Università di Oxford, Christina Tortora dell'Università di New York, Giovanni Ruffino dell'Università di Palermo e Franck Florecic della Sorbonne di Parigi) ci sarà la presentazione delle prime due grammatiche scritte da Del Puente della lingua di Avigliano (Potenza) e di quella di Tursi (Matera): "Abbiamo iniziato una collana delle grammatiche delle lingue lucane, che consente di apprezzare di più la loro meraviglia. Dopo quelle di Avigliano e Tursi, sono da ultimare quella di Potenza, di Matera, di Roccanova e Moliterno, centri del Potentino".
    La Regione ha finanziato le ricerche dell'Unibas dal 2007 a favore del lavoro del Centro di Dialettologia, "a ottobre scadrà l'ultimo fondo e si potrà andare avanti se ci saranno altri finanziamenti da parte della Regione", è il monito di Del Puente. Ma la prospettiva che si vuole dare è internazionale: "Il dialetto lucano - ha concluso - è un unicum e sta aprendo nuove prospettive interpretative anche nell'ambito più ampio delle lingue romanze, molto conservative e con strutture particolari che consentono di visualizzare una lingua arcaica che ci racconta tantissimo anche riguardo le altre lingue che derivano dal latino".
   

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