Il presidente della 30ma
Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici
(COP30), l'ambasciatore brasiliano André Corrêa do Lago, in una
lettera aperta, divulgata ai Paesi firmatari della Convenzione
Onu sui cambiamenti climatici ha criticato il "negazionismo" ed
ha messo in guardia dal rischio di una "catastrofe".
"Accettando la realtà e combattendo il catastrofismo, il
cinismo e il negazionismo, la COP30 deve essere il momento della
speranza e delle possibilità attraverso l'azione, non della
paralisi e della frammentazione", si legge nel testo firmato dal
diplomatico, che è segretario per Clima, energia e ambiente
presso il Ministero degli Esteri.
La dichiarazione potrebbe essere interpretata come una
critica indiretta all'amministrazione del presidente
statunitense Donald Trump, che ha riconfermato il ritiro del
Paese dall'Accordo di Parigi.
Nominato dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva a guidare
la conferenza, che si terrà tra il 10 e il 21 novembre a Belém,
nello stato del Parà, Corrêa do Lago ha sottolineato l'urgenza
di un'azione globale. "Il cambiamento è inevitabile - ha
affermato l'ambasciatore -. Se il riscaldamento globale non
viene controllato, il cambiamento ci verrà imposto", ha
avvertito.
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