È attesa per oggi la sentenza del
processo che vede l'oppositore russo Alexey Navalny accusato di
"estremismo". La pubblica accusa ha chiesto 20 anni di
reclusione per il dissidente, che ieri ha affermato di
aspettarsi una sentenza "stalinista" e una condanna pesante.
Le accuse rivolte a Navalny sono considerate di evidente
matrice politica, così come quelle per le quali si trova dietro
le sbarre già da più di due anni e mezzo. Le autorità russe nel
2021 hanno bollato come "estremiste" sia la rete di uffici di
Navalny in Russia sia la Fondazione Anticorruzione
dell'oppositore le cui inchieste negli anni passati hanno più
volte messo in imbarazzo il Cremlino, ed è su questa imputazione
che si basa il processo in corso.
Il processo si svolge a porte chiuse nel carcere a 200
chilometri da Mosca in cui è detenuto l'ex trascinatore delle
proteste anti-Putin. Navalny è considerato il principale
avversario politico di Putin, ed è stato arrestato nel gennaio
del 2021, non appena ha rimesso piede a Mosca da Berlino, dove
era stato curato per un avvelenamento che ha fatto temere per la
sua vita e per il quale i principali indiziati sono i servizi
segreti russi. Navalny denuncia inoltre continui soprusi in
carcere e di essere ripetutamente rinchiuso in un'angusta cella
di punizione con i pretesti più inconsistenti.
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