Il presidente del Teramo calcio,
Luciano Campitelli, ascoltato in Questura a Catanzaro
nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della Dda sul
calcioscommesse in riferimento alla presunta combine della gara
Savona-Teramo, si è avvalso della facoltà di non rispondere
perché l'autorità giudiziaria territorialmente competente per i
reati che gli vengono contestati non sarebbe quella di
Catanzaro. Tanto che il suo legale, così come quello del ds
della società Marcello Di Giuseppe, starebbe già preparando gli
atti per richiedere lo spostamento della competenza ad altra
sede.
Le precisazioni sulla strategia difensiva messa in atto oggi
dall'avvocato Renato Borzone sono affidate ad un comunicato
stampa pubblicato sul sito web della società biancorossa. Il
legale sottolinea come "il presidente Campitelli, giunto a
Catanzaro per rispondere all'interrogatorio, ha compreso, nella
fase iniziale dello stesso, che i fatti ipotizzati nei suoi
confronti, peraltro del tutto infondatamente, non sono
riferibili a condotte realizzate nella giurisdizione di
competenza dell'autorità giudiziaria di Catanzaro".
Da qui la richiesta di chiedere lo spostamento della
competenza davanti al "giudice naturale", di fronte al quale il
legale assicura che Campitelli risponderà a tutte le domande.
"In tale situazione - continua il comunicato - il presidente
Campitelli ha potuto solo rendere una dichiarazione di riserva a
rispondere solo davanti al giudice naturale, ribadendo però in
tale dichiarazione la propria assoluta estraneità ai fatti,
l'impossibilità dell'esistenza di conversazioni telefoniche che
lo riguardino e che possano confermare l'ipotesi di accusa nei
suoi confronti, la singolarità del riferimento ad incontri in
date in cui non era presente a Savona, ma si trovava
dimostrabilmente a Teramo, la convinzione di aver sempre posto
in essere condotte trasparenti e leali, lecite sia dal punto di
vista sportivo che penale".
"In attesa delle decisioni degli organi processuali sulla
determinazione della competenza territoriale - si conclude nella
nota - la difesa rappresenta che, pur comprendendo l'ansia e le
aspettative della stampa e della pubblica opinione per la
vicenda, e pur ribadendo l'assoluta innocenza del Presidente
Campitelli, non sembra opportuno istituire processi mediatici
paralleli alle competenti sedi giudiziarie, nel rispetto,
dunque, sia delle prerogative degli organi inquisitori che della
difesa".
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