"Per la Biblioteca e per il coro"
è il titolo della mostra di codici miniati dei conventi
Francescani d'Abruzzo, oggi conservati in altri luoghi. La
mostra, che da lunedì 13 settembre all' 8 dicembre sarà aperta
al pubblico nel giardino d'inverno di Palazzo dell'Emiciclo
all'Aquila, è stata presentata questa mattina nella sede del
rettorato dell'Università dell'Aquila, alla presenza del rettore
dell'Università dell'Aquila, in quanto l'evento è promosso dal
Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi
dell'Aquila e dalla Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III"
di Napoli. La mostra, curata da Andrea Improta e Cristiana
Pasqualetti, vuole raccontare a un pubblico più ampio un
percorso di ricerca e di studio introdotto dai codici miniati di
ambito abruzzese francescano. 10 manoscritti di grande
rilevanza, oggi conservati a Napoli nella Biblioteca Nazionale,
sono il nucleo focale della mostra. Si tratta dei volumi della
Provincia francescana abruzzese, che sono confluiti a Napoli a
partire dal 1789 per iniziativa di Francesco Saverio Gualtieri,
futuro vescovo dell'Aquila, e di altri funzionari dell'allora
Real Biblioteca napoletana, i quali per vanto dell'istituzione e
finalità conservative vollero trasferirli nell'antica capitale
del Regno preservandoli da sicura dispersione. Si tratta di
opere di interesse scientifico ed artistico, tra queste si
segnala una splendida Bibbia con settantotto iniziali figurate,
redatta a Parigi tra il 1260-1270, che testimonia la grande
diffusione anche fuori dalla Francia delle bibbie parigine Un
libro di Salmi ed orazioni di fine del XII secolo con tre
iniziali a tralci d'oro di particolare pregio su riquadri
azzurri e verdi, canti liturgici di fine 1300 redatti a Praga
con bellissime iniziali figurate, di cui una attribuita
Nicolaus Kuthner. Un altro codice di interesse del XIV secolo,
contiene, invece, lo Speculum iudiciale di Guillaume Durand
illustrato da tre miniature tabellari, mentre ricca di
suggestione è la vicenda di un altro bellissimo manoscritto
(Padova 1320-1326) di Bertrand de la Tour, Postilla super
Evangelia dominicalia, forse usato proprio dallo stesso san
Giovanni da Capestrano .
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