I consiglieri comunali Stefano
Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, Simona Giannangeli
ed Elia Serpetti, in rappresentanza di tutti i gruppi di
opposizione al Consiglio comunale dell'Aquila, e il consigliere
regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, intervengono sulla vicenda
della futura realizzazione della Case della Comunità, esprimendo
forti riserve sulla scelta dell'ubicazione di una di queste
all'interno del complesso ospedaliero del San Salvatore.
"Contravvenendo ad ogni dettato normativo - spiegano - la Asl
dell'Aquila sta prevedendo la Casa della comunità all'interno
dell'ospedale San Salvatore, una decisione fuori da ogni logica
considerando che le nuove strutture socio-sanitarie che
entreranno a far parte del Servizio Sanitario Nazionale hanno
l'obiettivo di rafforzare l'assistenza territoriale alleggerendo
il lavoro dei nosocomi. Una notizia che abbiamo appreso quasi
per caso ieri durante l'incontro che abbiamo chiesto e ottenuto
con il management dell'azienda sanitaria, che diventa grottesca
se si pensa che i locali individuati sono nei piani superiori al
Cup, già oggi in sofferenza, e che le stesse Case della comunità
prevedono un proprio centro di prenotazione".
Di qui la richiesta di dimissioni del direttore generale della
Asl Ferdinando Romano e dell'assessore regionale alla Sanità
Nicoletta Verì. "Il motivo per il quale non si sarebbe scelto
Collemaggio come tutti si aspettavano quale location per la Casa
della comunità sarebbe legato al fatto che mancano circa 5
milioni di euro nella programmazione del Pnrr - ha spiegato
Albano, che ha svelato come - per affrontare lo stravolgimento
della viabilità che subirebbe il San Salvatore è previsto un
project financing per due nuovi parcheggi. Dunque dobbiamo
aspettarci parcheggi a pagamento per andare all'ospedale.
Inoltre sulla vicenda dei Nuclei di Cure Primarie abbiamo
assistito da parte del management asl a balbettii e scarica
barile verso la Regione Abruzzo, che a detta di Romano, non
fornisce dati chiari relativamente la capienza del fondo di
riferimento. Purtroppo diversi medici ed operatori coinvolti
hanno confermato che il rischio chiusura di alcuni nuclei a
dicembre 2023 è altissimo".
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