Una mostra dedicata a Giulio
Cesare Bedeschini (1582-1627) e Francesco Bedeschini
(1626-1699), padre e figlio, pittori aquilani del XVII secolo, è
stata organizzata dal Museo Nazionale d'Abruzzo in
collaborazione con l'Università degli Studi dell'Aquila e la
Fondazione Carispaq. L'esposizione sarà aperta al pubblico dal
primo dicembre 2023 al 3 marzo 2024 nei locali del Munda di
Borgo Rivera.
Si tratta del primo evento monografico dedicato in Italia ai
due artisti e, dopo un progetto di ricerca pluriennale e
condiviso tra gli organizzatori, approfondisce temi capitali
della cultura abruzzese del XVII secolo: le ventate artistiche
che giunsero da Firenze e Roma sino alle pendici del Gran Sasso,
l'arte controriformata prima, il disegno d'ornamento e
l'invenzione barocca poi, sono le istanze culturali portate
avanti da questa famiglia di pittori che dominò incontrastata la
scena all'Aquila, città dove il loro capostipite scese al
seguito di Margherita d'Austria (1572) dai domini di Parma e
Piacenza.
Uno sguardo attraverso circa 70 opere, anche in bianco e
nero, perché la mostra è principalmente di disegni e stampe,
oltre che di dipinti, maioliche e documenti. Per l'occasione il
Museo Nazionale d'Abruzzo ha restaurato quattro grandi opere
custodite nei depositi, San Giacomo Maggiore, Madonna del
Rosario, San Trofimo di Arles, Ritratto di Agatone I e ha
acquisito il disegno Madonna del Carmine con Santi, eseguito da
Giulio Cesare con inchiostro bruno acquerellato e tracce di
matita nera e rossa, costruito attraverso la caratteristica
tecnica del montaggio di ritagli di fogli.
Alla presentazione, nell'Auditorium della Fondazione
Carispaq, i curatori Michele Maccherini, Luca Pezzuto, Simonetta
Prosperi Valenti e Federica Zalabra, il rettore Univaq, Edoardo
Alesse, l'assessore comunale Paola Giuliani e il presidente
dell'assemblea soci della Fondazione Carispaq, Fabrizio
Marinelli.
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