Diciotto progetti per un importo
complessivo di 9.130.000 euro da intercettare attraverso
appositi bandi di finanziamento regionali e nazionali. È il
piano d'azione del contratto di fiume Arielli, presentato in un
incontro pubblico nel Comune di Crecchio (Chieti), uno strumento
di programmazione volto ad aumentare la qualità delle acque del
corso fluviale e prevenire i rischi di natura idraulica. Sette
sono i centri protagonisti dell'iniziativa: Tollo, Comune
capofila, Canosa Sannita, Orsogna, Ortona, Crecchio, Arielli e
Poggiofiorito.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Crecchio, Nicolino
Di Paolo, hanno preso la parola il primo cittadino di Tollo,
Angelo Radica, e il responsabile unico del progetto,
Massimiliano Caraceni, che hanno illustrato le finalità di
questo importante strumento e le varie tappe portate avanti fino
ad oggi. "Questo incontro - ha spiegato Radica - è successivo
ad altri in cui abbiamo raccolto le istanze dei portatori
d'interesse quali agricoltori, imprese, professionisti,
associazioni, operatori turistici e cittadini. I progetti
definiti nel piano d'azione verranno candidati ai bandi di
finanziamento regionali di prossima uscita".
Come ha spiegato Giuseppe Pomposo della Res Gea, società
incaricata del riconoscimento del contratto di fiume, "il piano
d'azione è un insieme di progetti che hanno una strutturazione
tale da tener conto di quegli aspetti economici a cui bisogna
puntare per ottenere i fondi".
Per ogni progetto viene indicato un ammontare economico, si
va da 30mila euro fino a 2 milioni. Tra gli interventi in elenco
figurano, ad esempio, la realizzazione di nuovi impianti di
trattamento delle acque reflue urbane e l'adeguamento di quelli
esistenti al fine di ridurre il carico dei nutrienti veicolati;
l'adeguamento di impianti di depurazione finalizzato al
riutilizzo irriguo delle acque reflue; il censimento e la
dismissione delle fosse Imhoff e la conversione in impianti di
depurazione a maggiore efficienza al fine di rimuovere i carichi
organici e di nutrienti.
"In questa prima fase si è data priorità allo stato
ecologico, allo stato chimico, alle caratteristiche ambientali
del fiume. In una fase successiva ci sarà spazio per gli aspetti
che riguardano maggiormente la sua fruizione - ha specificato
Pomposo - Prima di tutto dobbiamo rispondere a obblighi che
riguardano lo stato del fiume, cercare di migliorarlo laddove è
migliorabile e mantenere un alto livello laddove questo è già
presente".
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