L'impianto sportivo 'Le Naiadi'
continua a "non essere sfruttato adeguatamente in relazione al
suo potenziale: una funzionalità ridotta che, stante l'ultima
delibera di Giunta Regionale, che proroga l'affidamento in
gestione alla Fira fino al 31 dicembre 2025, si protrarrà ancora
per lungo tempo andando a pesare sui bilanci della Regione
Abruzzo". A denunciarlo in una conferenza stampa davanti alla
struttura il vicepresidente del Consiglio Regionale
Antonio Blasioli e i consiglieri del Pd al Comune di Pescara,
Piero Giampietro, Michela Di Stefano e
Francesco Pagnanelli, che rilevano "il disinteresse totale della
Regione Abruzzo, che ancora una volta rimanda decisioni
importanti, e la completa assenza di qualsivoglia investimento
da parte della Regione sull'impianto, 'tanto paga Pantalone'".
Secondo gli intervenuti "Le Naiadi continueranno a viaggiare
a velocità ridotta a causa dell'impossibilità per Fira di
svolgere qualsiasi attività commerciale, determinando
scarsissimi introiti (come si evince dalla delibera) e spese
ingenti a carico dei cittadini relative alla gestione". "A
fronte di una spesa annuale per la gestione di circa un milione
di euro - sottolineano - circa 79 mila euro al mese, la Fira sta
incassando dalle Naiadi 6 mila euro al mese. Questo vuol dire
che, dati alla mano, si può ragionevolmente prevedere che la
Regione da qui a fine anno, a fronte di entrate insignificanti e
di un uso parziale delle piscine e inibito ai liberi cittadini,
avrà speso per la gestione delle Naiadi 1,8 milioni di euro".
"Una perdita considerevole - spiegano -, motivata dal fatto
che la Fira, come detto, non può svolgere attività commerciale,
e questo è uno dei limiti che avevamo da subito individuato
nell'affidamento, sommato all'evidenza che la fruizione
dell'impianto sarebbe stata limitata ai soli soci delle
associazioni sportive che hanno ottenuto l'affitto degli spazi
penalizzando tutti gli altri.
"Ma a cosa è dovuta - si chiedono Blasioli e i consiglieri
comunali del Pd - l'infausta proroga fino a fine anno della
gestione in capo alla Fira? Sicuramente alla genesi della
società della Regione Abruzzo, che, anche considerata la
possibilità che una parte delle quote venga destinata ai
privati, richiederà con ogni evidenza diverso tempo. Basta
pensare che ai tempi dell'iter burocratico (cioè l'approvazione
in giunta di atto costitutivo e statuto) si sommeranno quelli
per il bando pubblico per la ricerca del socio privato che non
potrà avere una grande partecipazione azionaria. Ma se la scelta
era dunque quella di perseguire la gestione con una società
mista pubblico/privata, perché si è già perso quasi un anno di
tempo?".
"Come fatto in tutti questi anni - concludono - continueremo
a vigilare e a spronare la Regione a fare tutto il possibile
affinché l'impianto torni finalmente a essere utilizzato da
chiunque voglia fare attività sportiva e torni a essere tra i
più importanti impianti natatori d'Italia, tuttavia ci preme
rimarcare come la soluzione adottata sia del tutto inappropriata
perché pesa enormemente sul bilancio regionale".
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