La Regione Abruzzo, prima in
Italia, ha introdotto il nuovo Percorso diagnostico terapeutico
assistenziale (Pdta) dedicato alla dermatite atopica, di cui è
affetto quasi un bambino su quattro e tra il 5 e l'8 % degli
adulti. Nei giorni scorsi la Giunta regionale guidata da Marco
Marsilio, su indicazione dell'assessore alla Salute, Nicoletta
Verì, ha approvato il documento tecnico di 16 pagine redatto dal
gruppo di lavoro delle Asl abruzzesi e dell'Agenzia sanitaria
regionale (Asr) e firmato dal suo direttore, Pierluigi Cosenza.
Ogni Asl abruzzese ha quattro mesi per istituire almeno un
ambulatorio di primo livello sul territorio e uno di secondo
livello in ospedale. "Entrambi gli ambulatori devono essere in
grado di garantire la conferma diagnostica, il trattamento e il
follow-up - si legge ancora in una nota della Asr - Le
differenze tra gli ambulatori di primo e di secondo livello sono
legate ai destinatari e quindi al grado di complessità sia
diagnostica che terapeutica". In entrambi è prevista la presenza
di un dermatologo e di un infermiere dedicato, ma l'ambulatorio
ospedaliero deve essere in grado di affidarsi alla consulenza di
pediatri, pneumologi e allergologi.
"Abbiamo colto un risultato molto importante, direi una vera
e propria svolta, destinata a dare risposte a malati,
soprattutto se ci riferiamo a bambini, particolarmente fragili -
spiega Cosenza - Siamo apripista in Italia, abbiamo fatto un
lavoro virtuoso e ringrazio per questo tutti i componenti del
gruppo di lavoro formato da grandi professionisti che hanno a
cuore i pazienti abruzzesi". Un ruolo fondamentale sarà
ricoperto dai medici di medicina generale e dai pediatri di
libera scelta. Avranno a disposizione lo strumento di una
check-list per identificare i potenziali pazienti affetti da
dermatite atopica, poi dovranno compiere un primo smistamento: i
casi meno gravi dovranno essere diretti all'ambulatorio
territoriale, quelli più complessi in ospedale.
Il documento dell'Agenzia sanitaria regionale, oltre a
definire nel dettaglio i trattamenti differenziandoli per fasce
d'età, generi e altre malattie, riserva una sezione alla
formazione continua del personale, "al fine di garantire
l'appropriatezza diagnostico-terapeutica anche in ambito
multidisciplinare, la corretta presa in carico del paziente,
l'efficacia e la riproducibilità delle prestazioni erogate e la
creazione di una rete tra territorio e centri di riferimento
ospedalieri". Elemento chiave dovranno essere l'informazione e
l'educazione dei pazienti e delle loro famiglie. Stringenti le
tempistiche fissate dal sistema di monitoraggio. Per restare in
linea con il piano, le Asl hanno infatti 30 giorni per recepire
la delibera di giunta regionale. A quel punto altri tre mesi per
approvare l'istituzione degli ambulatori e un ulteriore mese per
avere pronti i protocolli clinico-organizzativi aziendali per la
dermatite atopica. Poi partirà una fase di monitoraggio dalla
durata di un anno per raccogliere dati precisi sui pazienti
presi in carico dagli ambulatori e sull'efficacia del nuovo
modello di gestione.
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