"Lo dicevamo già nelle settimane
passate. Non si può stare con il piede in due scarpe. In questa
fase, dopo un attacco senza precedenti da parte
dell'amministrazione americana all'Unione Europea sia sui valori
sia sul poter fare a meno dell'Europa in quel negoziato, bisogna
decidere subito da che parte stare". Così Elly Schlein,
intervenendo sul vertice di Parigi, invita il presidente del
Consiglio, Giorgia Meloni, a "decidere da che parte stare".
"E l'Italia - aggiunge Schlein, a margine della sua visita
odierna alle scuole dell'Aquila - non può che stare dalla parte
di un'Europa più unita e più forte che partecipa a quel
negoziato da protagonista, per costruire una pace giusta per gli
ucraini e con tutte le garanzie di sicurezza necessarie per
l'Unione europea e per tutti i Paesi membri".
"Quindi - prosegue la segretaria del Pd - è questo che ci
aspettiamo che oggi la presidente del Consiglio faccia: che
scelga da che parte stare, anche alla luce delle provocazioni
del vicepresidente Usa Vance, e che si dichiari a favore di un
nuovo piano di investimenti comuni europei che sia la risposta a
queste provocazioni".
La leader del Pd rilancia la possibilità di mettere in campo
"un 'Next Generation' di 800 miliardi ogni anno che possa
consentire investimenti sull'autonomia strategica dell'Europa;
che abbia una sua politica industriale continentale, che serve
anche alla manifattura italiana; che abbia una sua autonomia
energetica; che investa su settori che non possiamo lasciare ad
altri come l'intelligenza artificiale e un grande piano di
investimenti comuni entro cui sviluppare una difesa che sia però
davvero europea che non è la corsa al riarmo di ogni singolo
stato membro". Schlein parla di "una difesa comune, con
investimenti comuni, con investimenti interoperabili: questo è
quello che ci aspettiamo dalla presidente del Consiglio anche
nel vertice di oggi".
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