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Sanità e tasse, Pci propone contributo solidarietà da privati

Sanità e tasse, Pci propone contributo solidarietà da privati

'Centrodestra e centrosinistra, due facce della stessa medaglia'

PESCARA, 22 marzo 2025, 12:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Sanità abruzzese: centrodestra e centrosinistra, due facce della stessa medaglia. In questi giorni assistiamo all'ennesimo teatrino indegno tra centrodestra e centrosinistra, che si accusano a vicenda per il disastro della sanità in Abruzzo. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti: entrambi hanno gestito e affossato la sanità pubblica, smantellandola pezzo dopo pezzo per spalancare le porte al privato". Lo afferma in una nota il Pci Abruzzo, sottolineando che "i comunisti propongono un'alternativa pubblica e giusta: un contributo di solidarietà sanitaria a carico delle strutture private accreditate".
    "Durante il governo D'Alfonso - sottolineano - la sanità era commissariata e le tasse al massimo. Oggi Marsilio vuole aumentarle ulteriormente, colpendo circa 300.000 cittadini con redditi medio-alti, ma nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di toccare i profitti dei privati accreditati, che ricevono ogni anno centinaia di milioni di euro di fondi pubblici. I dati dell'Agenas parlano chiaro: oltre 500 milioni di euro all'anno vengono erogati alle strutture private accreditate in Abruzzo.
    In alcuni settori, come la riabilitazione e la specialistica ambulatoriale, il privato eroga più del 40% delle prestazioni.
    Eppure, i cittadini attendono fino a 120 giorni per una visita cardiologica o ortopedica nel pubblico. Risultato: la sanità privata ingrassa coi soldi pubblici, mentre il pubblico muore".
    "Il Pci Abruzzo - va avanti la nota - non si limita alla denuncia. Proponiamo una soluzione concreta e coraggiosa: una legge regionale che istituisca un contributo di solidarietà sanitaria a carico delle strutture private accreditate, proporzionale al fatturato, per finanziare nuove assunzioni nella sanità pubblica, il taglio delle liste d'attesa, la riapertura dei presidi locali, l'acquisto di strumentazioni diagnostiche. Basta elemosinare soldi ai cittadini, andiamo a prenderli dove sono: nelle casse di chi ha fatto profitti sulla salute del popolo. È ora di ricostruire una sanità pubblica, universale, gratuita e umana, guidata dall'interesse collettivo e non dal mercato. Quando gli abruzzesi apriranno gli occhi, sarà troppo tardi per questi attori da strapazzo. Il Pci è l'unica forza che non ha mai svenduto la salute - conclude il comunicato - È ora di rialzare la testa".
   

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