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In collaborazione con USRC-USRA Informa
Dall'Aquila a Bruxelles per
mostrare, attraverso foto e video, come una regione o un Paese
intero possano rinascere dalle proprie macerie. A sedici anni
dal terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato il comune
abruzzese dell'Aquila, il Comitato europeo delle Regioni ha
ospitato nei propri uffici a Bruxelles la mostra itinerante
'Earthquakes of Abruzzo from 2009 until today', promossa dalla
Regione Abruzzo in collaborazione con gli Uffici Speciali per la
Ricostruzione (Usra e Usrc).
L'esposizione si è chiusa oggi con un momento istituzionale
al Comitato Ue alla presenza dell'ambasciatore d'Italia presso
il Regno del Belgio, Federica Favi, il presidente dell'Abruzzo,
Marco Marsilio, il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi,
Salvatore Provenzano, titolare dell'Usra, e Raffaello Fico,
titolare dell'Usrc. Una cerimonia a cui ha preso parte anche la
presidente dell'istituzione europea che rappresenta i territori,
Kata Tüttő.
"Questa mostra ci porta la speranza che anche con una
catastrofe così devastante - vite perse, edifici persi, la
speranza momentanea persa - si può ricostruire, l'umanità può
sempre riprendersi". Strade, case e patrimonio culturale, ma non
solo. "Avete riportato la vita, le persone in queste città", ha
sottolineato l'ungherese rivolta ai politici locali presenti.
Un'esposizione che a Bruxelles porta anche un "modello
utilissimo" per la futura "ricostruzione dell'Ucraina, rispetto
alla quale l'Italia è molto impegnata, soprattutto con la
conferenza" per la ripresa "che si terrà a Roma a luglio
prossimo", ha evidenziato l'ambasciatore Favi, ricordando che
"il contributo di questo territorio meraviglioso ricostruito
fino all'ultima pietra" può essere da "esempio fondamentale per
tutte le altre regioni e per le istituzioni europee".
Una linea condivisa dal presidente di Regione Marsilio,
secondo cui l'esperienza "tipicamente italiana" dei terremoti e
"il fatto di condividere con pochi altri Paesi europei questo
elevato grado di sismicità" spesso ha fatto sentire l'Italia "un
po' sola, con un'Europa distante nel momento del bisogno".
Oggi però la Regione mette a "disposizione" dell'Europa
"l'esperienza accumulata", offrendo "una sorta di modello
applicato alla ricostruzione, ma anche nell'affrontare
l'emergenza". Un patrimonio di esperienza che può essere d'aiuto
anche nella ricostruzione di Kiev. "Prima dell'Aquila nessun
capoluogo di regione era mai stato colpito da un terremoto di
questa intensità", ha osservato il sindaco Biondi. "Grazie
all'Aquila oggi abbiamo un compendio di norme, di procedure e
sperimentazioni fatte che restituiamo all'Italia e non
soltanto". Ogni luogo "in cui c'è necessità di ricostruire
qualcosa c'è la possibilità di mettere a frutto tutto quello che
è stato fatto a L'Aquila e nei comuni del cratere", ha concluso.
In collaborazione con USRC-USRA Informa
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