La geotermia "ha grandissime
prospettive, applicazioni che possono essere individuate anche
nel giardino di casa. Si può fare geotermia praticamente
ovunque". Lo ha detto Paolo Angelini, amministratore unico In
Fieri aprendo i lavori dell'"Italian Geothermal Forum", l'evento
dedicato allo stato e alle prospettive del settore.
Al centro del dibattito, in particolare, la necessità di una
strategia e di una alleanza industriale, con piani chiari a
livello europeo e nazionale per supportare lo sviluppo della
geotermia, e di una semplificazione dei permessi. Inoltre, è
stata sottolineata la necessità di attrarre capitali privati,
garantire contratti a lungo termine e mitigare i rischi
finanziari.
Per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica e
neutralità climatica al 2050, è fondamentale che l'Italia punti
sul mix di tecnologie pulite disponibili, promuovendo la fonte
geotermica.
"C'è bisogno di una strategia europea per sviluppare la
geotermia - ha detto Philippe Dumas, segretario generale Egec
(European geothermal energy council) - Abbiamo in Europa già 150
centrali elettriche, 400 reti teleriscaldamento e 2,5 milioni di
Pacg (pompe di calore geotermiche) e possiamo triplicare questa
capacità nei prossimi anni. Ma abbiamo bisogno di
semplificazione della legislazione, un miglior quadro
finanziario e una capacità industriale che permetta di creare
posti di lavoro per tutti".
Durante il Forum è stato evidenziato che l'Italia è l'ottavo
Paese al mondo e il primo in Ue per potenza geotermica
installata con una potenza nominale superiore a 900 MegaWatt e
una produzione elettrica annua di circa 6,1 TeraWattora (3%
circa fabbisogno energetico nazionale).
"Se anche solo valorizzassimo il 2% del potenziale presente
in tutto il territorio italiano nei primi 5 chilometri di
profondità, la geotermia potrebbe contribuire al 10% della
produzione elettrica prevista al 2050" ha detto il ministro
dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
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