ROMA - La polizia israeliana ha fatto irruzione ieri in due librerie palestinesi nella Gerusalemme est occupata, confiscando libri e arrestando uno dei proprietari e suo nipote: lo riporta la Cnn, che cita i loro familiari. Le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso condivise dai proprietari, quattro fratelli della famiglia Muna, mostrano agenti di polizia che mettono libri in sacchi della spazzatura in una delle filiali della Educational Bookshop, una società che ha negozi in lingua araba e inglese. "Hanno gettato alcuni libri a terra, ma il danno materiale è avvenuto nel negozio in lingua araba", ha detto alla Cnn il proprietario del negozio Iyad Muna.
Le foto condivise da Muna mostrano libri, quaderni e materiale per scrivere sparsi per terra. Il proprietario e suo nipote sono stati trattenuti la notte tra domenica e lunedì e oggi dovranno affrontare un'udienza in tribunale.
Gruppi per i diritti umani hanno chiesto il loro rilascio immediato, denunciando gli arresti come parte di una più ampia campagna di persecuzione nei confronti degli intellettuali palestinesi, scrive da parte sua il Guardian. Secondo il quotidiano britannico, una folla di manifestanti si è radunata oggi davanti al tribunale di Gerusalemme in segno di solidarietà: 'No alla censura, no ai divieti sui libri', si leggeva su un cartello.
Un giornalista della Cnn riporta che questa mattina erano presenti in tribunale per la prima udienza i rappresentanti delle missioni diplomatiche dell'Unione Europea, di diversi Stati membri dell'Ue, del Regno Unito e del Brasile.
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