Due comuni calabresi passano, da
stasera, in zona rossa per un aumento di casi di Covid 19. Il
presidente ff della Regione Nino Spirlì ha infatti emesso
un'ordinanza che impone restrizioni nei comuni di Fabrizia e
Acquaro, entrambi nel vibonese.
La decisione è stata presa dopo che il dipartimento di
Prevenzione dell'Asp di Vibo Valentia ha comunicato che a
Fabrizia "si registra una situazione di criticità relativamente
ai contagi tra la popolazione residente, con 38 casi confermati
attivi, dei quali circa il 24% negli ultimi 8 giorni, con valori
di incidenza superiori a 1000 per 100.000 abitanti". Con la
stessa nota, il dipartimento dell'Asp ha comunicato anche che ad
Acquaro "si registra un'alta incidenza nel numero dei casi
confermati, con un totale di 28 casi attivi dei quali il 75%
registratisi negli ultimi 8 giorni, con valori di incidenza
superiori a 4000 per 100.000 abitanti". Il dipartimento ha
pertanto proposto "l'adozione di misure cautelative a tutela
della Sanità Pubblica"
Nell'ordinanza di Spirlì si rileva anche che "i dati di
monitoraggio degli ultimi 7 giorni registrano per la Regione
Calabria un valore dell'incidenza per 100.000 abitanti superiore
a 100, con trend stabile e classificazione di rischio moderato;
la circolazione della variante Delta, stimata nel territorio
regionale e nazionale con valori di prevalenza prossimi al 100%
e, pertanto, nettamente predominante, nonché la campagna
vaccinale ancora non completata e con fasce di popolazione non
immunizzate, impongono di mantenere alto il livello di
attenzione, sia per contenere la risalita della curva dei
contagi, che per il costante aumento che si continua ad
osservare, del grado di saturazione nel numero di posti letto
occupati in area medica e in terapia intensiva dell'intera
Regione, da cui si può determinare la possibile collocazione in
una fascia di rischio più elevata e l'adozione di restrizioni
applicate da parte del Governo centrale".
La zona rossa nei due comuni scatterà alle 22 di oggi fino a
tutto il 13 settembre. Acquaro è stato al centro di un caso dopo
che una banca locale aveva chiuso i propri uffici di Dasà agli
abitanti di quel paese, provvedimento poi revocato dopo le
polemiche.
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