"Comune, Provincia e Regione
pretendono che si rispetti il progetto approvato sulla
bonifica". Il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha replicato così
alle parole dell'amministratore delegato di Eni Rewind Paolo
Grossi, che ieri aveva sostenuto che la causa dei ritardi nelle
attività della bonifica sono Comune e Provincia di Crotone e
Regione Calabria che con i loro ricorsi hanno bloccato l'iter.
Per Voce, che ieri sera è stato ascoltato dalla commissione
parlamentare di inchiesta sulle ecomafie in questi giorni a
Crotone, "secondo l'amministratore delegato il problema dello
stallo della bonifica è rappresentato da Comune, Provincia e
Regione Calabria. Il motivo? Ci stiamo opponendo con tutte le
forze nella difesa del nostro territorio. Meno male aggiungerei.
Forse erano abituati ad altri interlocutori, magari con il
cappello in mano".
"L'ho detto chiaramente ai parlamentari: Comune, Provincia e
Regione - ha aggiunto - pretendono che si rispetti il progetto
approvato. Un progetto che non mi è mai piaciuto che prevede la
tombatura dei veleni di Pertusola. Ci stiamo opponendo in tutte
le sedi, in ogni Conferenza dei servizi, nelle aule giudiziarie.
Il progetto di bonifica Fase 2 è stato un compromesso: messa in
sicurezza dei siti industriali (tombatura) e fuori regione i
rifiuti delle discariche a mare. Oggi Eni Rewind non vuole fare
né uno e ne l'altro. Se aggiungiamo poi che Eni non ha
presentato un progetto di sviluppo per la città, aggiungendo al
danno la beffa, si capisce che non possiamo far altro che
opporci".
Il sindaco di Crotone ha fatto notare che per la bonifica
"resta il problema degli altri rifiuti (Tenorm con amianto), che
non possono andare neanche alla discarica Sovreco. Ho riferito
alla Commissione che la bonifica crotonese è come la tessitura
della tela di Penelope, con l'unica differenza che dopo
vent'anni Ulisse è ritornato a casa, mentre noi dopo vent'anni
siamo al punto di partenza. Il tempo l'ha perso Eni con gli
alberelli magici e le finte bonifiche green, tra inutili
sperimentazioni di tecnologie inique. Sono sempre loro ad aver
interrato scorie in tutta la città, con l'attività di recupero
della scoria del forno cubilot, fatta in maniera non conforme, o
inquinato paesi distanti un centinaio di km come Cassano allo
Ionio e Cerchiara di Calabria con le pericolosissime ferriti di
zinco. Direi - ha concluso Voce - che l'Ad Grossi è il meno
titolato a fare la morale a noi. Un consiglio al dott. Grossi
voglio darglielo: non perda tempo e porti i rifiuti all'estero".
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