Un sistema estorsivo
particolarmente aggressivo e strutturato che ha cercato di
estendere il proprio controllo anche sulla ricostruzione di una
scuola elementare a Marina di Gioiosa Jonica è stato portato
alla luce dai carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica che
hanno arrestato due soggetti in esecuzione di un'ordinanza
emessa dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria,
diretta da Giuseppe Lombardo.
Tra il 2019 e il 2020, secondo quanto ricostruito dagli
investigatori, l'impresa incaricata dei lavori sarebbe stata
sottoposta a continue pressioni e condizionamenti da parte di un
esponente di vertice di una consorteria mafiosa, il quale
avrebbe imposto la propria "autorità" su ogni aspetto
dell'intervento edilizio. Al centro della vicenda, riferiscono
gli investigatori, "l'Ingegnere", soprannome con cui spesso
veniva evocata la figura dell'estorsore. Ogni decisione, ogni
movimento del cantiere doveva passare dal suo benestare. E per
garantire un controllo diretto, l'uomo aveva imposto
l'assunzione di un proprio fiduciario all'interno della ditta.
Da lì, ordini precisi: noleggiare mezzi solo da fornitori
"amici", acquistare materiali da imprese compiacenti, muoversi
sotto la sua supervisione costante.
"L'Ingegnere" avrebbe anche descritto quel sistema come una
realtà ineludibile: a Marina di Gioiosa Jonica, secondo lui, non
si poteva operare senza chinare il capo.
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