"Ieri non è stata una bella
pagina per Seminara. Anzi, sono dovute venire tante persone da
fuori paese a insegnarci il vivere civile". Lo dice all'ANSA
Gabriella Castelletti, la madre dell'adolescente vittima di
stupro ad opera di un gruppo di ragazzi, alcuni dei quali
all'epoca minori e tra cui anche appartenenti a famiglie di
'ndrangheta, facendo riferimento alla manifestazione "con
scarsissime presenze locali", afferma la donna, svoltasi ieri a
Seminara.
I familiari della vittima, invitati dal sindaco, hanno deciso di
non partecipare alla manifestazione. Nelle scorse settimane la
famiglia é andata a vivere in un altro comune del Reggino a
causa dell'ostilità dei compaesani nei suoi confronti, trovando
sistemazione in un appartamento reperito grazie all'intervento
del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
Sei le condanne e sette le assoluzioni nel processo celebrato
nel marzo scorso, con rito abbreviato, a carico di 13 persone
celebrato davanti al gup di Palmi, in provincia di Reggio
Calabria.
"Ringrazio il coordinamento 'E tu splendi' di Palmi - aggiunge
la donna - ma non ho partecipato perché mi sono sentita presa in
giro e, prima ancora, abbandonata". Rivolgendosi al sindaco
della cittadina, Giovanni Piccolo, Castelletti lamenta che
"prima di tale momento, non vi è stata alcuna azione
significativa da parte del primo cittadino e dell'intera
Amministrazione comunale" e critica la popolazione, che,
afferma, "ha dimostrato un atteggiamento di indifferenza".
"Sono profondamente convinta - aggiunge la donna - che la
principale preoccupazione di tutti sia stata quella di
ripristinare l'immagine della città dopo l'impatto mediatico".
"Come potevamo partecipare - ha detto inoltre la donna in
riferimento alla manifestazione di ieri - insieme a chi ancora
oggi ci calunnia? Quale fiducia posso riporre in Seminara per
garantire la sicurezza di mia figlia? Mi creda - afferma ancora
la donna rivolgendosi al sindaco - tutto questo é degradante".
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