CORIGLIANO-ROSSANO, 18 APR - Cinque telefoni
cellulari a disposizione di un detenuto sono stati scoperti e
sequestrati dalla Polizia penitenziaria nel carcere di Rossano a
Corigliano Rossano. A darne notizia è il sindacato Sappe che
parla di una 'brillante operazione del reparto e seguito di
un'attività investigativa".
"È plausibile immaginare - affermano Giovanni Battista
Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco
Ciccone, segretario regionale - che i telefoni potessero servire
per concederne l'uso o la cessione onerosa ad altri reclusi. È
importante comprendere queste dinamiche, ma è altrettanto
importante l'opera di prevenzione che svolge la polizia
penitenziaria con pochi mezzi e risorse".
"Per una più efficace prevenzione - sostengono i due
dirigenti della sigla sindacale della Polizia penitenziaria -
sarebbe opportuno schermare gli istituti, in modo da rendere
inefficace l'uso dei telefoni. Solo così si potrebbe fermare
definitivamente l'ingresso illegale di questi strumenti in
carcere; cosa che, peraltro, costituisce reato. Un reato la cui
introduzione nel codice penale,
avvenuta nel 2020, art. 391 ter, non ha però sortito l'effetto
deterrente sperato".
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