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In collaborazione con Comune di Corigliano Rossano
"E se per uscire dal
commissariamento, commissariassimo il commissario? No, non è il
remake di uno splendido film di Totò, è la programmazione
sanitaria ed amministrativa del centrodestra in salsa
calabra.Pensavamo, sinceramente, di aver visto tutto dopo la
costruzione mediatica, miseramente fallita, che potremmo
battezzare 'io fingo di curarmi in Calabria'. Un fatto che
sarebbe stato politicamente totalmente irrilevante se fosse
stato risparmiato dall'ossessivo tentativo di narrazione di una
sanità che sarebbe diventata improvvisamente supersonica e che,
come in questo caso, viene sistematicamente smontato dalle
cronache, facendo emergere l'immagine distorta ed ipocrita
dell'attuale gestione sanitaria regionale. Ed invece tutto non
avevamo visto, purtroppo". Così Flavio Stasi, sindaco di
Corigliano Rossano.
"La qualità della sanità non si misura sui social, sui quali
l'unico livello alto registrato è quello delle balle - aggiunge
Stasi - ma andando nei reparti e nei pronto soccorso, così come
per gli interventi strutturali per i quali, dopo cinque anni,
stiamo ancora misurando i ritardi epocali, dalle Case della
Comunità ai nuovi ospedali. Il ritorno agli stessi livelli di
emigrazione sanitaria pre-covid è un dato inconfutabile. Ecco
perché il 'commissariamento del commissario' rappresenta l'atto
più veritiero e significativo di questi 5 anni di gestione
sanitaria da parte del centro-destra, cioè la certificazione di
un fallimento colossale mascherato da centinaia di dichiarazioni
e proclami che la realtà, pezzo dopo pezzo, sta smascherando".
"Prima che il castello di cartapesta crolli, visto che i
poteri straordinari, conferiti all'unico governatore nominato
commissario dall'epoca di Scopelliti in poi, evidentemente non
sono bastati - sostiene ancora il sindaco di Corigliano Rossano
- si prova con ancora più poteri speciali, ancora più deroghe e
soprattutto ancora più soldi, passando sulle teste di
amministratori, imprese, pazienti e cittadini. Eppure finora, in
termini di straordinarietà, non si era certo andati per il
sottile: ci sono procedure utilizzate per la realizzazione dei
nuovi ospedali che ancora non sono riuscito ad inquadrare
amministrativamente e che forse fanno riferimento a qualche
sperduto codice normativo rinvenuto nell'Antico Egitto, così
come ci sono opere per le quali ancora non ho capito quanti
soldi stiamo spendendo. A naso ai calabresi la realizzazione di
un posto letto ospedaliero sta già costando più del doppio della
media nazionale".
"La nostra sanità - sottolinea Stasi - era già,
sostanzialmente, un regime di deroghe straordinarie che,
evidentemente, non bastava per sostenere la politica
fallimentare di una classe dirigente che continua ad ingrassare
operatori privati e concessionari senza pensare alla salute dei
calabresi. Volete sapere quale è il vero problema sul quale si
sta lavorando per alcuni cantieri, per esempio? Inaugurare
qualcosa prima delle elezioni. Qualcosa che sia un contenitore,
una stanza qualsiasi, uno sgabuzzino per le riviste. Qualsiasi
cosa purché si inauguri, preferibilmente senza far pagare penali
a nessuno: a pagare dobbiamo essere solo noi, cari calabresi,
con i soldi o con la salute".
"La sanità in Calabria - conclude il sindaco Stasi - non è
un disastro da ora: si sono avvicendati governi di diverso
colore, con i medesimi risultati. Il commissariamento del
commissariamento certifica che in questi ultimi anni, però, si è
riusciti in una impresa epica: fare peggio di quel disastro
ereditato dagli ultimi decenni".
In collaborazione con Comune di Corigliano Rossano
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