Divertenti, dissacranti e
scorrettissime: Ascanio Celestini racconta in scena al Teatro
Nuovo Napoli le sue 'Barzellette' , storie messe in fila
dall'artista romano nei panni di un capostazione 'come i vagoni
di un treno'. Lo spettacolo, nato da un libro Einandi, di cui è
autore e interprete, debutta domani ore 21.00 con repliche
fino al 21 novembre (ore 18.30 venerdì e domenica, ore 19.00
sabato). Le musiche sono eseguite dal vivo di Gianluca Casadei.
Il personaggio interpretato da Celestini raccoglie barzellette
da viaggiatori sconosciuti, che transitano senza lasciare
traccia nella stazione terminale in cui lavora. Come quella in
cui un becchino attende un morto "di lusso", o un emigrante che
ha fatto fortuna all'estero che torna al paese per farsi
seppellire.
Incastonate in una struttura narrativa aperta
all'improvvisazione, le barzellette di Celestini attraversano
mondi e culture, descrivono popoli e mestieri e ci ricordano che
possiamo ridere di tutto.
Lo spettacolo ha una storia di base che verrà usata come
cornice. Infatti il narratore ha un proprio repertorio, ma non
lo riproduce mai per intero, né tanto meno con la stessa
sequenza. Il testo di riferimento è un corpus di oltre duecento
storie, un
grande contenitore che non viene mai mostrato per intero, ma
sempre per frammenti, quelli utili alla narrazione di quella
singola replica. ''Le barzellette pescano nel torbido,
nell'inconscio, ma attraverso l'ironia permettono di
appropriarcene per smontarlo e conoscerlo - si legge nelle note
di regia - La loro forza sta nel fatto che l'autore coincide
perfettamente con l'attore.
Non c'è uno Shakespeare delle storielle. Chi le racconta si
assume la "responsabilità" di riscriverle in quel preciso
momento, così anche l'ascoltatore diventa implicitamente un
autore. Appena ascoltata, può a sua volta diventare un
raccontatore e dunque un nuovo autore che la cambia,
reinterpreta e improvvisa.''
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