Nasce a Procida, sull'isola al
centro del Mediterraneo ed attuale capitale italiana della
cultura la prima orchestra di migranti, un ensemble multietnico
composto da 14 musicisti provenienti da 7 nazioni differenti e 3
continenti; tra di loro professionisti selezionati attraverso
una call lanciata attraverso rete nazionale Sai (Sistema
Accoglienza e Integrazione) per rifugiati politici e richiedenti
asilo.
L'iniziativa nasce nell'ambito di "Amih", progetto che
porterà a una serata concerto in piazza Marina Grande (in
programma il 26 novembre, ingresso libero) e che si è già
tradotto nella co-creazione di alcuni brani originali e inediti,
i cui titoli - da "Amih" a "Why you had to leave" (Perché sei
dovuto partire) - già sintetizzano le storie di vita personale
dei partecipanti, che hanno scelto di affidare al potere
catartico della musica anche le tappe più dolorose della
partenza dai rispettivi paesi e dell'approdo, spesso attraverso
viaggi complessi, sulle coste italiane. Tra loro l'iraniano
Mehdi, il guineano Mamady, il nigeriano Friday Enabulele e il
gambiano Ousainou, appena 17 anni, sbarcato a Catania poco più
di un anno fa e ospite del Sai di Sant'Andrea di Conza, in
Irpinia. Alcuni di loro hanno pagato a caro prezzo, nei
rispettivi paesi d'origine, i testi di brani musicali e
performance di denuncia contro i politici corrotti nei
rispettivi paesi d'origine. "Per noi - raccontano - la musica è
tutto, un'occasione di riscatto e un sogno che coltiviamo sin da
piccoli".
"I musicisti stanno lavorando a composizioni originali, che
prendono spunto dalle rispettive culture, stili e lingue",
spiega il chitarrista e compositore procidano Osvaldo Di Dio,
direttore musicale del progetto. "L'idea - prosegue - è proprio
quella di celebrare la bellezza generatrice che può scaturire
quando diversi linguaggi, musiche e culture si trovano a stretto
contatto. L'auspicio - conclude - è che ciò possa diffondersi
anche in altri ambiti in un periodo così complesso".
Contemporaneamente, Procida lancia anche un altro progetto
dedicato ai migranti, "22 Nodi": coinvolge gli ospiti del Sai
dell'isola in una serie di laboratori intorno ai mestieri del
mare.
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