Medici e infermieri aggrediti con
calci e pugni da un detenuto psichiatrico tornato nella Rems
(residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) in preda
ai fumi dell'alcol: è successo la scorsa notte a Calvi Risorta,
in provincia di Caserta dove uno degli infermieri vittima delle
violenze è stato costretto a ricorrere alle cure dei colleghi.
Per lui la prognosi è stata di cinque giorni. A denunciare
l'accaduto è l'associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" su
Facebook.
"Uno dei pazienti/detenuti stanotte è tornato ubriaco (ebbene si
i detenuti escono ed entrano dalla struttura) e visibilmente
agitato, - si legge nel post - per questo motivo il medico di
guardia decide di allertare forze dell'ordine e 118 per TSO.
Alla vista delle Forze dell'ordine il paziente si calma e si
sottopone a terapia. Dopo che i sanitari ed i carabinieri
lasciano la struttura incomincia ad infuriarsi, inizia a
lanciare pietre contro le auto del personale ma soprattutto
calci e pugni ad infermieri e medici, uno di questi ha ricevuto
5 giorni di prognosi".
L'associazione spiega anche che la Rems, "in Italia, indica una
struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato
affetti da disturbi mentali (infermi di mente) e socialmente
pericolosi. La gestione interna è di esclusiva competenza
sanitaria, poiché afferenti al Dipartimento di Salute Mentale
delle ASL di competenza, nonostante appartenenti al carcere di
Carinola".
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