Il giudice per l'udienza
preliminare di Napoli Anna Tirone ha rinviato a giudizio il
sindaco di Caserta Carlo Marino (Pd) in relazione all'indagine
della Dda di Napoli sul giro di appalti pubblici nel settore
della raccolta rifiuti indetti da comuni delle province di
Caserta e Napoli e ritenuti truccati.
Stessa decisione dell'autorità giudiziaria anche per
l'imprenditore dei rifiuti Carlo Savoia, ritenuto dalla Dda
vicino al clan dei Casalesi, il sindaco di Curti Antonio Raiano,
il comandante della Municipale Iginio Faiella, l'ex funzionario
del Comune di Caserta Giuseppe D'Auria e l'ex dirigente Marcello
Iovino, l'imprenditore titolare dell'azienda di rifiuti Lea
Angelo Egisto. Complessivamente sono tredici le persone rinviate
a giudizio anche per traffico di rifiuti e turbativa d'asta.
Il gup ha invece assolto in abbreviato, con formula piena
perché "il fatto non sussiste", gli imputati Michele Oliviero e
Andrea Guadagno, titolari dell'azienda di rifiuti Bema
(coinvolta nell'indagine) e accusati di traffico illecito di
rifiuti, il dirigente del Comune di Lusciano - rispondeva di
turbativa d'asta - Edoardo Cotugno (i tre erano difesi tutti da
Mario Griffo); sono stati invece prosciolti dal gup l'ex
assessore del comune di Aversa nonché avvocato lavorista Paolo
Galluccio ("per non aver commesso il fatto" e difeso da Raffaele
Costanzo e Alfonso Quarto), cui la Dda aveva contestato la
turbativa d'asta per presunta manipolazione del bando relativo
all'appalto dei rifiuti, e gli imputati Ernesto Scamardella,
Pasquale Vitale e Salvatore Merola.
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