Un protocollo tra la Procura di
Napoli e il Centro Interdipartimentale Lupt dell'Università
degli studi di Napoli Federico II per formalizzare le buone
prassi operative nel campo del contrasto alle varie forme di
aggressioni illegali al patrimonio culturale della città di
Napoli e del circondario. Lo hanno sottoscritto nei giorni
scorsi il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri
e la direttrice del Lupt della Federico II Marina Albanese.
Responsabile per la Procura è il Procuratore aggiunto Pierpaolo
Filippelli, coordinatore del gruppo intersezionale "tutela dei
beni culturali" e per il Centro Lupt è Daniela Savy,
responsabile area di ricerca in Diritto europeo, Management e
circolazione internazionale dei beni culturali.
Il protocollo segue le azioni già proficuamente realizzate un
anno fa con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli per
volontà dell'allora direttore Paolo Giulierini, buone prassi che
hanno condotto ad avviare un complesso e articolato monitoraggio
sui beni e reperti oggetto di sequestro penale e affidati in
custodia presso la sede del Mann, con una pubblicazione
dedicata.
Le parti coinvolte nel protocollo realizzeranno un confronto
di esperienze ed una più ampia attività di analisi e studio dei
fenomeni criminali del traffico illecito dei beni archeologici,
anche alla luce della Convenzione di Nicosia nel 2007 e delle
fattispecie e degli strumenti introdotti dalla legge 22 del 9
marzo 2022. In particolare la Procura si avvarrà della
collaborazione dell'area di ricerca di "Diritto europeo,
Management e circolazione internazionale dei beni culturali,
Audience Development e creazione di Network per lo sviluppo
territoriale" e dei tirocinanti, laureati, ricercatori, inseriti
in due laboratori afferenti a tale area di ricerca. A tale
riguardo, le attività condotte dalla Procura di Napoli hanno da
tempo evidenziato la necessità di una paziente attività di
analisi, studio e confronto di archivi documentali pubblici e
privati per ricostruire la provenienza dei beni culturali e il
relativo percorso illegale nel mercato clandestino.
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