Bilancio positivo in termini di
affluenza di pubblico, nella Cappella Palatina del Maschio
Angioino a Napoli, per la mostra "Rivelato - I misteri del
sacro" del maestro Domenico Sepe. Con il patrocinio del Comune,
l'esposizione - inaugurata alla fine di marzo - sarà aperta fino
all'8 maggio; è stata ideata e curata dalla storica dell'arte
Giuseppina Iacovelli "ed ha beneficiato - sottolinea una nota -
della collaborazione del presidente della Commissione Cultura,
Turismo e Attività Produttive del Comune, Luigi Carbone, e del
Complesso Monumentale Sant'Anna dei Lombardi, di ParteNeapolis
cooperativa sociale, di Gabianella Eventi, della ITGuides e
della Fonderia Artistica Ruocco".
Un progetto, si rileva, "in cui è vivo il desiderio di
rendere tangibile i 'Misteri' del sacro e del profano,
onnipresenti nel tessuto sociale partenopeo". Con Sepe la
Cappella di Castel Nuovo di Napoli si trasforma nella dimora per
l'opera con la quale lo scultore chiude il ciclo dedicato alla
figura di Cristo: Il Cristo Rivelato. L'artista modella il
bronzo lasciandolo vuoto al suo interno, "come a realizzare uno
scrigno dove l'anelito di speranza e il bisogno di spiritualità,
si fondono e aspettano di essere 'rivelati'" si mette in
evidenza. E ancora: "La duplice lettura dell'opera è un vero e
proprio enigma poiché accosta al volto del Cristo il mistero
della morte nel profilo 'velato' di un teschio". Durante il
percorso è possibile incontrare diverse opere che vanno ad
esplorare il mito del divino e la carnalità del profano". Tra
queste, Velata Napoli, realizzata in argilla cruda, che
rappresenta il volto della donna che è immagine della città; la
Napoli Rivelata, opera in bronzo ispirata alla Maddalena di
Guido Mazzoni e ancora, tra le altre, l' Allievo Nunziatella, ad
altezza naturale, concessa in prestito dalla Scuola Militare
Nunziatella. L'esposizione comprende anche altre opere: Pudore
Svelato, Vacua Omnia, Divino Segreto, Mosè e Il Cristo nel
Miracolo di Lazzaro e ha come fine "quello di far compiere allo
spettatore un viaggio attraverso la fede, come sentimento
religioso e come affezione alle proprie radici e alla città,
attraversando i suoi misteri".
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