"Dedico questa serata alle nostre
20mila matricole che ogni anno ci fanno sentire giovani e fanno
ripartire la macchina voluta da Federico II che nel 1224, invece
di fare una chiamata alle armi, fece una chiamata agli studi".
Lo ha detto il rettore dell'Università Federico II di Napoli,
Matteo Lorito, in occasione delle celebrazioni al teatro San
Carlo per festeggiare gli 800 anni dell'Ateneo.
Una festa ricca di eventi e di personaggi noti del mondo
della cultura, della scienza, dell'imprenditoria, delle
istituzioni. In sala le autorità cittadine, il prefetto, Michele
di Bari, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca,
il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il rettore ha espresso
l'auspicio che "le Università continuino a crescere, che si
mantenga solida la rete universale del sapere e che lo spirito
federiciano continui ad andare avanti perché finché sarà così
avremo la nostra civiltà, la nostra umanità, il nostro vivere
insieme. Sicuramente - ha aggiunto - ci saranno momenti
difficili anche nei prossimi 800 anni, come li abbiamo visti
nella nostra lunga storia, ma la presenza dell'Università e il
fatto che le matricole continuino a rispondere a questa chiamata
è forse per noi la garanzia più importante che ci sia per un
futuro migliore".
Nel corso della serata è stata presentata la moneta
celebrativa realizzata dall'Istituto Poligrafico e della Zecca
dello Stato italiano, i cui primi esemplari sono stati donati
alle autorità. Poi spazio alla consegna dei riconoscimenti ai
Laureati illustri che quest'anno sono la scrittrice Viola
Ardone, il capo del Dipartimento per gli Affari interni
territoriali del Ministero dell'Interno ed ex prefetto di Napoli
Claudio Palomba, il Chari Mission Board for Vaccination
Gualtiero Walter Ricciardi, il capo del Dipartimento
dell'Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo, la scrittrice
Chiara Valerio, lo scrittore Roberto Saviano e il ceo di
Aeroporti di Roma Marco Troncone.
A raccontare gli 800 anni di vita dell'Università laica più
antica del mondo è stato il divulgatore scientifico Alberto
Angela. "La storia della Federico II è come un lunghissimo
binario con tante traversine che sono gli studenti, i docenti, e
con grandi stazioni che sono le scoperte - ha affermato -. Il
fatto che la Federico II sia legata intimamente alla storia di
una città come Napoli, e adesso anche fuori dalla città, fa
capire perfettamente quale fosse l'idea di Federico II: creare
uno Studium, così si chiamava allora l'Università, intimamente
collegato al luogo e alle vicende in cui si trova e non è un
caso che Napoli e la Federico II stiano andando di pari passo da
così tanti secoli". A concludere la serata il concerto lirico a
cura dell'associazione Nova Neapolis Aps con i solisti
dell'Orchestra da camera di Napoli.
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