E' ormai un vero e proprio braccio
di ferro quello in corso alla "rotonda dello spaccio" a San
Nicola la Strada, comune alle porte del capoluogo Caserta, tra i
carabinieri e i pusher quasi sempre di origine africana,
soprattutto del Gambia.
Da inizio gennaio, dunque in meno di 60 giorni, i carabinieri
ne hanno arrestati e denunciati dieci (otto arresti e due
denunce), l'ultimo è un 32enne gambiano sorpreso ieri dai
militari mentre prelevava da una siepe degli involucri
contenenti hashish, poi consegnati ad un acquirente in cambio di
danaro. L'immigrato è stato trovato in possesso di altro hashish
e arrestato mentre l'assuntore è stato segnalato alla
prefettura. Eppure, a dispetto di arresti, denunce e
segnalazioni, quasi quotidiane, il fenomeno non accenna a
fermarsi. Anni fa erano soprattutto pusher nordafricani a
vendere droga alla rotonda dello spaccio, oggi sono immigrati
provenienti dalle regioni centrali del continente africano.
Cambia la nazionalità degli spacciatori, ma non cambia il via
vai di pusher e assuntori alla rotonda situata con i suoi ampi
giardini su viale Carlo III, importante e trafficata arteria che
attraversa diversi comuni del Casertano, tra cui San Nicola la
Strada, terminando la sua corsa a poche centinaia di metri dalla
Reggia di Caserta.
Un luogo non isolato, quasi alla 'luce del sole', dove non
dovrebbe essere impossibile interrompere il business illecito.
Eppure le forze dell'ordine, non solo i carabinieri, ma anche
Polizia di Stato e Guardia di Finanza, con le loro risorse di
uomini e mezzi spesso limitate, tengono la rotonda sotto
costante controllo ma non ce la fanno comunque, anche perché
spesso i pusher, pochi giorni dopo l'arresto, vengono rimessi in
libertà dall'autorità giudiziaria, causa sovraffollamento delle
carceri o altri motivi. Un deterrente potrebbero essere le
telecamere di videosorveglianza, che ci sono ma sono inutili
alle forze dell'ordine perchè non inquadrano la parte interna
della rotonda, dove ci sono le siepi e i giardini e dove avviene
lo spaccio.
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