Beni per circa 10 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Napoli all'imprenditrice avellinese Lidia Forte la cui famiglia, secondo gli inquirenti, ha legami radicati e di lunga durata con i vari clan operanti nell'avellinese.
La destinataria provvedimento, secondo le indagini coordinati dal pm antimafia Henry John Woodcock, è ritenuta oggi vicina all'organizzazione malavitosa chiamata "Nuovo Clan Partenio".
Il decreto del Tribunale di Napoli riguarda una società attiva nel settore immobiliare, 115 beni immobili, 4 auto (una Mercedes Gle, una Range Rover Evoque e due utilitarie) e 60 rapporti finanziari.
L' ascesa economico-imprenditoriale e delinquenziale dell'imprenditrice e della sua famiglia, secondo la Direzione Investigativa Antimafia, sarebbe strettamente legata a personaggi di alto profilo criminale.
"L'imprenditrice, - spiega una nota - affermatasi all'interno del contesto criminale e mafioso avellinese, ha condizionato, già a partire dalla metà degli anni '90, il redditizio settore delle aste immobiliari sia a proprio vantaggio che per gli interessi del clan e le indagini patrimoniali, inoltre, hanno fatto emergere disponibilità patrimoniali e finanziarie significativamente sproporzionate rispetto ai profili reddituali".
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