"Il futuro della Campania lo
decideranno i campani e non Roma, lo decidiamo qui non a Roma".
Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo
De Luca, nel corso del suo intervento al congresso nazionale
straordinario del Psi in corso a Napoli. "Le forze di
centrosinistra hanno iniziato a vivere un momento di crisi
drammatica - ha aggiunto - da quando si sono ridotte
all'autoreferenzialità, al mercato delle candidature a
prescindere dai problemi dei territori, dalla partecipazione dei
cittadini. Noi partiremo nel prossimo futuro, abbiate fede, da
una prima domanda: quali sono le necessità della Campania".
"Salvini - ha aggiunto - ha presentato di nuovo la proposta
di legge sull'autonomia differenziata, prepariamoci a
combattere, come abbiamo già fatto e quasi da soli, e anche
contro la centralizzazione dei fondi di coesione". Parlando del
quadro nazionale, secondo il governatore "abbiamo un Governo
abbastanza sgangherato che rischia di restare lì per anni perché
non c'è un'opposizione credibile come forza di governo
alternativa. Io sono fra quelli che non diranno mai che
l'alternativa è il campo largo: io darei due anni di carcere a
chi parla di campo largo a prescindere, o lo inviterei a un Tso.
E' un'espressione inventata dai radical chic del Pd. Si parla di
centrosinistra, di alleanze, di coalizione politica, non di
campo largo. Basterebbe questo per dire che l'alternativa di
governo è ancora lontana in questo Paese".
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