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Vecchioni ai giovani, 'non arrendetevi mai e seguite l'amicizia'

Vecchioni ai giovani, 'non arrendetevi mai e seguite l'amicizia'

A Napoli tappa del tour per Fondazione Melanoma.Sì all'umanesimo

NAPOLI, 16 aprile 2025, 12:04

Redazione ANSA

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(di Angelo Cerulo) "Cosa consigliare oggi a un ragazzo? Direi sbattiti, sbattiti, non arrenderti mai. E poi seguire l'amicizia, credere all'amicizia tantissimo. L'amore va e viene, ci sono tanti amori, l'amico vero resta sempre. Bisogna aggrapparsi agli amici cercando quello che accomuna, ma pure quello che separa. La 'filìa', parte dell'amicizia, non da' verità, ma certezze". E' il messaggio che Roberto Vecchioni trasmette ai giovani insieme con una analisi sulla gerarchia dei valori che contano. Ieri sera a Napoli ha dedicato, in memoria del suo amico Salvatore, una tappa del viaggio musicale 'Tra il silenzio e il suono tour' (prossimi concerti domani a Brescia e il 24 aprile a Sanremo) per la causa della Fondazione Melanoma guidata dall'oncologo Paolo Antonio Ascierto. Il cantautore parla con l'ANSA dell'amicizia ma il discorso si intreccia, oltre che con l'amore, con i temi della società contemporanea, a partire dalla sofferenza e dai valori oggi dominanti e anche a quello che vorrà fare, artisticamente, in futuro come realizzare, l'anno prossimo, un lavoro discografico con 50 canzoni, sue e di altri, e un libro di poesie inedite e, chissà, forse un romanzo ('uno più invecchia più vuol fare" dice sorridendo il professore, 82 anni il 25 giugno prossimo). "La società non è abituata alla sofferenza. Il dolore è una prerogativa umana straordinaria: uno stimolo a trovare dentro di sé risposte commoventi non solo facili. Perché la vita raramente è a tuo favore. A volte devi combattere".
    Il tema della sofferenza e cosa fare nel concreto per poter dare una mano lo ha indotto a sostenere la Fondazione Melanoma: "Ho sentito parlare benissimo dell'associazione. Mi sto battendo, è giusto e normale. Un artista non può solo cantare e prendere soldi. Queste situazioni fanno perdere la speranza". E occorre agire. Un concetto ribadito dall'oncologo: "Il melanoma da malattia rara é diventata frequente". "Nel 2024 i casi incidenti potrebbero essere 17mila. Da malattia degli anziani è diventata dei giovani con scottature ripetute e lampade abbronzanti. E' Importante parlare loro anche con il coinvolgimento di artisti come Vecchioni. La prevenzione è indispensabile".
    Lotta al dolore ma anche analisi di ciò che conta oggi e da cosa ripartire per tentare di cambiare un mondo dove - come ha detto dal palco del Teatro Augusteo, in sold out, fra canzoni e riflessioni accompagnato dai suoi musicisti - 'trumpetti e maskerine passeranno, ma l'umanesimo rimarrà'. Partendo inevitabilmente anche dal suo ultimo libro 'L'orso bianco era nero'. Povertà linguistica in primo piano: "Siamo in regressione notevole, stiamo perdendo termini ed espressioni - sostiene Vecchioni - siamo sempre più sintetici, più abituati al segno non più alla parola che ha mille sfumature". Ma dalla povertà linguistica alla formazione delle nuove generazioni e a ciò che domina il mondo il passo è breve: "Il capovolgimento comunicativo dipende dal disastro esistenziale. Il mondo si sta imbruttendo e usa solo le parole necessarie per capirsi. In più i giovani hanno elaborato un altro modo di parlare perché quello nostro lo trovano ipocrita, bugiardo. La colpa è del modo di porre le priorità. Contano di più la cose materiali. Non esiste più una vita in cui il pensiero, la filosofia, la strada da prendere vengono dettate da una coscienza democratica, attenta, l'arte diventa un fatto laterale". Oggi conta "comprare, vendere e consumare". E intorno a questo "tutto il mondo si perde e si ritrova: chi riesce a far vendere e a consumare di più ha il potere".
    Ci salverà l'amore? "Non lo so, spero di sì. Ci salverà in gran parte ma non del tutto. Io sono salvo e molte persone si salvano un po' con l'amore. Oggi il potere è un cancro spaventoso". Bisognerebbe mettere il cuore avanti a tutto? "Sì, e qui a Napoli lo fanno".
   

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