Prima giornata di lavori
nell'ambito della Sea Ross Conference 2023, la conferenza
internazionale, promossa nell'ambito del Programma Nazionale di
Ricerca in Antartide (PNRA), che ha riunito a Napoli la comunità
scientifica mondiale che studia il mare di Ross e le variazioni
climatiche globali. Studiosi provenienti dagli Stati Uniti,
dalla Cina, dal Sud Corea e dalla Nuova Zelanda, per citare solo
i Paesi più lontani, si confronteranno a venti anni di distanza
dall'ultimo simposio internazionale, per fare un punto sul
cambiamento climatico e pianificare insieme le attività per i
prossimi dieci anni.
"L'Università Parthenope, fin dal 1990 ha coordinato le attività
oceanografiche nel continente estremo, nell'ambito del PNRA - ha
sottolineato il Prorettore alla Ricerca, prof. Giorgio Budillon
che ha partecipato in prima persona a numerose campagne
oceanografiche in Antartide - quindi siamo felici di ospitare
questo simposio internazionale, alla fine del quale sarà
pubblicato un volume con i contributi più significativi dei
lavori che sintetizzeranno gli ultimi 20 anni di ricerche".
I lavori della conferenza internazionale sono stati introdotti
dal saluto del Prorettore vicario, prof. Francesco Calza. Nei
suoi saluti istituzionali, l'Assessore regionale alla Ricerca
Valeria Fascione ha sottolineato l'importanza di questi momenti
di confronto: "La ricerca in Antartide è molto particolare, è un
continente con delle caratteristiche uniche, dedicato
interamente alla ricerca. La Campania, attraverso l'Università
Parthenope, è molto presente, ed io sono orgogliosa che questo
incontro si tenga qui e che la Parthenope continui a dare il
proprio contributo scientifico e ad avere grande rilevanza in
questo ambito di nella ricerca".
"E'fondamentale incrementare l'attività di collaborazione e
cooperazione già attualmente esistente - ha sottolineato il
Contrammiraglio Massimiliano Nannini, Direttore dell'Istituto
Idrografico della Marina -. I cambiamenti climatici sono in
corso ed ai Poli sono sempre più veloci, dobbiamo gestire questi
cambiamenti che non possono essere fermati e capire che
direzione stanno prendendo per cercare di anticipare gli eventi;
lo studio approfondito dell'Antartide permette di capire come
evolverà la climatologia dell'Antartide e quindi del mondo".
"Il Mare di Ross - ha poi sottolineato il prof. Silvano Onofri,
Presidente della Commissione Scientifica Nazionale per
l'Antartide - è un mare-oceano importantissimo per la
produttività degli
oceani e per la regolazione del clima globale. E' un mare
sottoposto a protezione, ci sono 1,55 milioni di km quadrati di
area protetta che è stata deliberata internazionalmente nel
2016. Ora, nonostante la resistenza di alcuni Paesi, siamo in
attesa di poter passare alla fase esecutiva nella quale si
decideranno anche le azioni per la tutela, il monitoraggio e lo
studio dell'area".
Lo studio di zone così remote del pianeta permette di analizzare
fenomeni globali di variabilità climatica: 'Il Mare di Ross è un
regolatore del clima - hanno sottolineato il prof. Giorgio
Budillon ed il prof. Pierpaolo Falco, ex docente Parthenope,
attualmente all'Università Politecnica delle Marche - negli
ultimi anni abbiamo assistito a cambiamenti climatici che vanno
nella direzione opposta a quanto era stato previsto dagli
scienziati: per esempio l'aumento di salinità del Mare di Ross è
un effetto che contrasta con quanto era stato previsto dalla
scienza in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci. Tale
fenomeno fa aumentare la densità delle acque sul fondo degli
oceani e quindi ne riduce il volume, questo potrebbe essere di
aiuto a contenere l'innalzamento del livello del mare. Inoltre
le correnti non rallenteranno ma tenderanno ad aumentare,
comportando una maggiore variabilità climatica".
Giornata conclusiva prevista venerdì 7 luglio con la visita alla
Laura Bassi, l'unica nave rompighiaccio di proprietà della
comunità scientifica italiana, che per l'occasione sarà
ormeggiata nel Porto di Napoli.
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