Il lavoro per gli ex detenuti come
opportunità concreta di reinserimento sociale: la commissione
Politiche sociali del Comune di Napoli, presieduta da Massimo
Cilenti, ha oggi affrontato il tema incontrando l'assessora al
Lavoro, Chiara Marciani, Dario Vicedomini, commissario
coordinatore delle cooperative "25 giugno" e "Primavera III" e
il Garante dei detenuti Pietro Ioia.
La cooperativa "25 giugno" opera in convenzione con il Comune
per progetti finanziati con decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri attraverso il ministero dell'Interno. Nate a metà
degli anni Ottanta le cooperative, costituite inizialmente da ex
detenuti, nel corso degli anni hanno assorbito anche lavoratori
socialmente utili. Il finanziamento dei progetti è garantito
fino alla sopravvivenza delle cooperative. Qui sta il punto, ha
spiegato il coordinatore Vicedomini: man mano che queste si
svuotano, per i pensionamenti, i soci cooperatori non possono
essere rimpiazzati, a differenza di quanto avviene in altre
realtà, ad esempio in Sicilia, dove le cooperative hanno un
regime diverso.
All'assessora Chiara Marciani la commissione - nel corso
della quale sono intervenuti anche i consiglieri Gennaro
Esposito (Manfredi Sindaco), Rosario Andreozzi (Napoli Solidale
Europa Verde) e Gennaro Demetrio Paipais (Movimento 5 stelle) -
ha chiesto di valutare con il Governo la possibilità che queste
esperienze possano continuare. L'assessora Marciani si è detta
disponibile, aggiungendo che per quanto siano a tempo, i
finanziamenti del PNRR potrebbero accompagnare nella fase
iniziale la costituzione di cooperative, offrendo così uno
sbocco lavorativo agli ex detenuti.
Un impegno della commissione Massimo Cilenti lo ha assunto anche
con il Garante comunale dei detenuti, Pietro Ioia, innanzitutto
a far sì che, a due anni e mezzo dalla nomina, gli sia garantito
un ufficio dal quale operare nel delicato compito. Dal Garante è
venuta la denuncia delle condizioni disumane vissute dai
detenuti nel carcere di Poggioreale: a fronte di una capienza di
1.600 persone, Poggioreale ne ospita oggi 2.300.
Complicatissimo, in queste condizioni, il lavoro per sostenere i
detenuti nella ricerca di un lavoro una volta usciti dal
carcere. Se gli affidamenti ai servizi sociali, grazie alle
associazioni, sono frequenti nel corso della detenzione, la
collocazione presso un'azienda, dopo, è veramente sporadica
anche se, nei casi in cui riesce, è una garanzia per non tornare
a delinquere
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