Maestro per un giorno, e per
parlare di Don Peppe Diana, garantendone la memoria anche presso
i più piccoli. Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha infatti
incontrato gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Don Diana" di
Casal di Principe (Caserta) aprendo il tempo del "fare memoria"
di don Peppe, che avrà il suo momento culminante nella
celebrazione alla Chiesa di San Nicola di Bari prevista alle
7.30 di domani mattina, 19 marzo, giorno in cui - era il 1994 -
il sacerdote fu ucciso dal killer del clan dei Casalesi Peppe
Quadrano perché aveva esortato la popolazione a ribellarsi alla
camorra.
E' stato lo stesso vescovo a chiedere l'incontro alla
direttrice scolastica Carla Cantelli, che ha aderito alla
proposta, "perché la memoria di don Peppe Diana sia
concretamente e utilmente rinnovata a beneficio dell'intera
comunità territoriale negli anni a venire".
I piccoli della primaria hanno chiesto al vescovo di parlare
loro di "don Peppino", cui la loro scuola è intitolata, come
persona e come sacerdote, mentre i rappresentanti degli studenti
della secondaria gli hanno invece rivolto domande stimolanti e
profonde, rifacendosi alla lettera ai fedeli del Natale 1991
"Per amore del mio popolo, non tacerò", scritta da don Peppe con
gli altri sacerdoti del territorio, e alla lettera pastorale
"Per amore…sentinelle e profeti", elaborata da monsignor
Spinillo nel 2019, a 25 anni dall'assassinio di don Peppe.
"Don Peppe - ha detto il Vescovo Spinillo - era un giovane
sacerdote animato da una viva, inquieta ricerca di fede,
contemporaneamente proteso alla ricerca delle vie migliori per
il bene della comunità". Spinillo ha poi espresso apprezzamento
per la via intrapresa nella scuola in cui le classi s'impegnano,
con responsabilità diretta degli studenti, a "essere comunità",
il che significa, nelle parole del vescovo, "essere attenti gli
uni agli altri, guardare al bene delle persone, innanzitutto
alla loro vita. E questa è la via che davvero don Peppe avrebbe
desiderato per tutti". Le domande poste al vescovo lo hanno poi
portato a sottolineare punti importanti del messaggio
riconducibile alla testimonianza resa da don Peppe, ovvero che i
cristiani devono mirare a essere "segno di contraddizione" nelle
vicende del mondo, che "l'amore è incontro vero con la vita", e
che solo "la verità ci fa liberi". I ragazzi hanno poi chiesto
se, dopo oltre 30 anni, possa ancora essere utile ricordare don
Peppe Diana. "Il sacrificio di don Peppe - ha risposto il
vescovo - è e resterà sempre; è una chiamata a superare la
rassegnazione alla prepotenza e all'illegalità, un
incoraggiamento a sviluppare un'unità d'azione orientata al
bene comune".
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