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In evidenza
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In collaborazione con Università Telematica Internazionale Uninettuno
'Guglielmo Marconi: Radio Vaticana e
i primi film sonori di Pio XI': questo il titolo del convegno in
programma giovedì 28 novembre alle ore 11:00 all'Ambasciata
d'Italia presso la Santa Sede. Un appuntamento organizzato dalla
Fondazione Memorie dell'Audiovisivo del Cattolicesimo (MAC) e
dal centro di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies (CAST)
dell'Università
Telematica internazionale Uninettuno in concomitanza di tre
anniversari che
ricorrono in questo 2024: i 150 anni dalla nascita di Guglielmo
Marconi; i 100 anni
di Radio in Italia; e i 100 anni dalla nascita dell'Istituto
Luce.
Interverranno il regista e scrittore Pupi Avati; monsignor Dario
Edoardo Viganò,
vicecancelliere della Pontificia accademia delle scienze e delle
scienze sociali e
presidente della Fondazione MAC; Chiara Sbarigia, presidente
dell'Archivio
Luce Cinecittà; e Gianluca della Maggiore, professore presso
l'Università
Telematica Internazionale UniNettuno e direttore del CAST.
Al centro dei lavori i retroscena dell'inaugurazione della Radio
Vaticana,
avvenuta il 12 febbraio 1931, sulla base dell'intreccio di
reperti audiovisivi e
documenti tratti da diversi archivi vaticani. "Fino ad oggi -
afferma monsignor
Viganò, anticipando i contenuti della giornata - nessuno poteva
sospettare che
questa data avesse segnato anche un momento molto significativo
nella storia
del rapporto tra la Santa Sede e il cinema e, più nello
specifico nella piccola storia
del rapporto tra la Santa Sede e l'Istituto Luce".
Gli studi effettuati - presentati da Gianluca della Maggiore -
dimostrano che non
esistono immagini filmate realizzate in occasione
dell'avvenimento in questione,
nonostante l'interesse mostrato da alcuni player statunitensi
come la Fox e la
Paramount che avrebbero fatto di tutto pur di avere il primo
'film parlante' di un
papa. All'epoca l'industria cinematografica si stava muovendo
verso
l'innovazione del sonoro. Tuttavia - spiega Viganò - "Pio XI fin
dal 1925 aveva dato precisa disposizione affinché venisse
assolutamente esclusa la riproduzione
cinematografica della sua persona". Inoltre - prosegue Viganò -
"fu proprio il papa in persona a impedire che fossero altre
società cinematografiche a riprendere l'evento: egli, come
documentano le
carte della Segreteria di Stato, avrebbe voluto concedere ancora
una volta al
Luce questa esclusiva. Ma c'era un impedimento di pura natura
storicotecnologica che non permise di dar corso a questa
disposizione: il Luce, infatti, in quel momento non aveva ancora
operato la conversione al sonoro, evento che si verificò solo
qualche mese dopo a partire dal settembre 1931, epoca alla quale
risalgono i primi cinegiornali e documentari sonori
dell'istituto Luce".
In collaborazione con Università Telematica Internazionale Uninettuno
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