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Virna Lisi, la diva che rifiutò Hollywood

Virna Lisi, la diva che rifiutò Hollywood

Immagini e testimoni sull'attrice che non volle essere solo dea

ROMA, 23 ottobre 2022, 11:49

di Alessandra Magliaro

ANSACheck

Alla Festa di Roma Virna Lisi in 'La donna che rinunci� a Hollywood ' di Fabrizio Corallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla Festa di Roma Virna Lisi in  'La donna che rinunci� a Hollywood ' di Fabrizio Corallo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla Festa di Roma Virna Lisi in 'La donna che rinunci� a Hollywood ' di Fabrizio Corallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Una bellezza senza rivali VIRNA LISI, Hollywood la chiamò nell'epoca in cui, a metà anni '60, cercava disperatamente una nuova Marilyn Monroe eppure lei seppe dire di no perchè alla 'macchina' dell'industria americana, spersonalizzante, preferì dopo aver capito l'effetto che faceva su di lei, il cinema italiano ed europeo. Quella vicenda che costò all'attrice anche una salatissima penale per la rescissione anticipata dal contratto è ricostruita, con immagini e testimonianze, in VIRNA LISI LA DONNA CHE RINUNCIÒ A HOLLYWOOD, il documentario scritto e diretto da Fabrizio Corallo, alla Festa del cinema di Roma e l'8 novembre, giorno del suo compleanno, in onda su Sky Arte e successivamente in prima serata su La7. Corallo, come già aveva fatto con i precedenti film su Vittorio Gassman, Alberto Sordi e Monica Vitti, illumina la personalità dell'attrice di Ancona facendo conoscere al pubblico non solo la diva italiana amata e popolare - da metà anni '60 agli '80 e poi ancora in tantissime fiction di successo - ma anche gli aspetti del suo carattere meno noti, in una sorta di viaggio sentimentale intorno a Virna Lisi. Nella lunghissima carriera ha vinto molti premi tra cui un premio a Cannes e poi un Cesar per la sua interpretazione di Caterina de' Medici in La Regina Margot, due David di Donatello, sei Nastri d'argento, un Globo d'oro. Quella bellezza da lasciare senza fiato - tutti ci ricordiamo il Carosello per un dentifricio con il claim "con quella bocca può dire ciò che vuole" - era non certo un ostacolo quanto piuttosto una sfida con se stessa a dimostrare di essere una brava attrice, "come se - dice all'ANSA Corallo - non si volesse accontentare di sembrare una dea dell'Olimpo".
    Tra le scoperte del film, grazie alle tante interviste, quel lato del suo carattere impulsivo, libero, per cui in famiglia le consigliavano sempre di contare fino a 10, "non era certo diplomatica, era una donna di carattere, con le sue idee - racconta ancora Corallo - schietta e zero disponibile a baratti e compromessi, come appunto la vicenda hollywoodiana testimonia.
    L'avevo incontrata a lungo, una delle sue ultime interviste prima di morire e proprio questo aspetto mi aveva colpito tanto". Non che Virna Lisi non fosse consapevole o rinnegasse quel suo aspetto, "sapeva che era un dono però voleva dimostrare la bravura, accettando spesso personaggi che dovevano imbruttirsi, invecchiarsi. Inoltre, pur essendo super borghese, conservatrice, cattolica, legatissima alla famiglia, al marito architetto Franco Pesci e al figlio Corrado, ha sempre fatto scelte autonome, indipendenti, anticonformiste, senza mai abbassare la testa".
    Il documentario prodotto da Dean Film e Surf Film in collaborazione con Luce Cinecittà con la partecipazione di Sky Arte e LA7 racconta tutta la sua carriera, cominciata per caso e da giovanissima, appena quattordicenne, presto esplosa con un crescente successo di pubblico grazie a un cinema popolare, e confermata con i grandi autori: Maselli, Steno, Germi, Monicelli, Lattuada, Dino Risi, Luigi Comencini, Amelio, Vanzina, Liliana Cavani, Cristina Comencini. Queste ultime due registe hanno avuto una grande connessione con Virna Lisi come si mostra nelle interviste di Corallo che ha raccolto su di lei anche le testimonianze di Enrico Vanzina, Pupi Avati, Margherita Buy, Jerry Calà, Massimo Ghini, Enrico Lucherini.
   

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